NOVARA “Mi fa piacere che anche i sindaci di centrosinistra, adesso dopo tanti anni, si rendono conto che un eccessivo arrivo di migranti sui territori può causare forti problematiche. Sul nostro territorio la situazione finora è stata gestita molto bene, insieme alla prefettura, e grazie a una forte collaborazione con gli enti locali: non si sente un aumento degli arrivi tale da rendere la situazione non governata”.
Lo afferma all’Adnkronos il sindaco leghista di Novara Alessandro Canelli sulle polemiche tra comuni e governo sugli arrivi dei migranti. “Nella nostra città – prosegue il primo cittadino di Novara – abbiamo 350 migranti ospitati in strutture Cas e nel 2016, quando iniziai il mandato, ce ne siamo trovati 800. Per ora la situazione è sotto controllo; certo, c’è preoccupazione a fronte del fatto che c’è stato prospettato un aumento degli arrivi”. “Noi abbiamo fatto presente che avendo già 350 migranti in strutture Cas e avendo ospitato 300 profughi ucraini abbiamo già dato – osserva – In Piemonte c’è la strategia di individuare diversi centri di prima accoglienza, gestiti dalla croce rossa, che devono temporaneamente accogliere gli ultimi arrivi per redistribuirli nei Cas. Siamo disponibili a dare una mano per queste strutture temporanee, ma certamente, proprio perché abbiamo già dato, non vogliamo nuovi Cas sulla città. La situazione va governata nel miglior modo possibile e ci aspettiamo anche un intervento a monte con una politica di blocco degli arrivi”. Canelli è fiducioso: “Il governo si sta muovendo con nuovi decreti attuativi per cercare di innalzare il livello di sicurezza sui territori” e spiega che tra le richieste c’è quella di aumentare il “personale delle forze dell’ordine sul territorio, limitare il più possibile la concentrazione degli arrivi nei centri urbani e poi c’è tematica dei minori stranieri non accompagnati”. Infine riguardo al malessere espresso sul tema da alcuni sindaci della Lega, Canelli conclude: “Ogni sindaco ovviamente ha le sue reazioni. Se arrivano 3-5 migranti in un territorio che non era abituato ad averne, le reazioni possono essere negative, ma in questo momento ci vuole una forte collaborazione interistituzionale per cercare di governare il fenomeno”.



















