MAGENTA – Ha accompagnato Chiara Calati in questa entusiasmante cavalcata elettorale, ci ha messo la faccia e alla fine ha vinto. Luca Del Gobbo, ex sindaco di Magenta per un decennio e oggi Assessore regionale, qualche tempo fa, scherzando (ma non troppo…) in un’intervista ad un settimanale locale garantiva che avrebbe svolto gratuitamente il compito di Assessore comunale accanto a Chiara Calati.
E c’è da scommettere, anche alla luce delle importanti deleghe che il primo cittadino si è tenuto per sé, che Del Gobbo terrà fede a quell’impegno. Un po’ per amore verso la sua città e un po’ per comprensibile ‘senso di protezione’ verso il neo Sindaco. La Cultura e l’Urbanistica, d’altronde, non sono deleghe di poco conto. Anzi, a giudizio di chi scrive, almeno concettualmente, sono le più importanti perchè danno l’impronta.
Perchè tratteggiano ‘il disegno di città’ che si ha in testa. Da un lato, infatti, c’è la partita dello sviluppo, del rilancio di Magenta, di un PGT approvato sul filo di lana dalla vecchia Giunta che la nuova andrà a rivedere, dall’altro lato, c’è la partita non meno complessa e importante, del ‘disegno culturale’ di Magenta.
Del Gobbo è stato il fautore del ‘progetto Teatro Lirico’. Passateci questa licenza. Teatro Lirico che con Totem e la Pro Loco, è diventato una delle migliori realtà quanto a proposta culturale, non solo all’interno della provincia di Milano, ma anche di quelle vicine, di Novara e Pavia. La Calati vorrà ripartire da qui? Nel mezzo Marco Invernizzi che a suo a volta, rispetto all’orizzonte culturale magentino ha dato tanto. Secondo la sua visione, condivisibile o meno, ha investito oggettivamente parecchio.
Ha portato le stagioni filosofiche, ha portato su tutti il professor Massimo Cacciari, fonte di qualche screzio e di qualche frecciatina, anche con uno dei suoi rivali alla carica di Sindaco (vedi Giuseppe Rescaldina).
Tornando all’Urbanistica, questa significa creare le condizioni per portare in città aziende e posti di lavoro. Che oggi servono come il pane, vedasi anche la recente crisi della STF con altre 80 famiglie magentine che vedranno il loro futuro sempre più incerto e un ‘problema sociale’ in più per il territorio.
Va da sé che la partita è assai delicata. E allora immaginiamo che lì ci sarà ‘l’Assessore esterno non pagato ma in servizio permanente effettivo’ a consigliare il Sindaco. A qualcuno, magari, potrà anche non piacere. Ci sarà chi dai banchi delle minoranze, come è già capitato via facebook, farà facile ironia.
Discorsi che però lasciano il tempo che trovano davanti ai fatti. Se i risultati arriveranno, infatti, la squadra del centrodestra avrà vinto anche la sua seconda partita, quella del buon governo cittadino, certamente più insidiosa di quella elettorale consumatasi in questo mese di giugno. Diversamente, pioveranno le critiche. Ma sono le regole del gioco e il bello della democrazia.
F.V.