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‘++Il Senato restituisce il vitalizio a Roberto Formigoni e Ottaviano Del Turco: giustizia è fatta

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MILANO   “Una decisione giusta, che pone rimedio ad un errore clamoroso”. Così l’ex senatore Roberto Formigoni commenta la decisione della commissione Contenziosa al Senato che gli ha riconosciuto il diritto, per legge, di ricevere la pensione.

      L’ex presidente della Regione Lombardia, raggiunto al telefono dall’Adnkronos, spiega di aver raccolto la decisione “senza nessuna particolare reazione”. Del resto, afferma, “ero convinto del mio diritto; per cui ringrazio che si sia posto rimedio ad un errore clamoroso, non solo nei miei confronti, ma anche neri confronti di tanti”.
 Formigoni si era visto revocare la pensione e il vitalizio nel 2019, in seguito alla conferma della condanna per corruzione nell’ambito del processo Maugeri-San Raffaele.
      Il consiglio di presidenza di palazzo Madama aveva dato atto a una delibera approvata nel 2015 che prevede la sospensione della erogazione di pensioni e vitalizi per i parlamentari condannati in via definitiva.
      La decisione di oggi, rimarca Formigoni, “riconosce quindi la fondatezza del ricorso” presentato dai suoi legali dopo il provvedimento che aveva congelato pensione e vitalizio, portandolo a vivere, come lui stesso spesso ha denunciato, in gravi ristrettezze economiche.
ANCHE OTTAVIANO DEL TURCO
La decisione di ieri sera consentirà di riattivare il vitalizio anche a favore dell’ex leader socialista Ottaviano Del Turco.

“L’ufficio di presidenza del Senato ha tolto il vitalizio a Ottaviano Del Turco, sindacalista socialista, già segretario aggiunto della CGIL e poi parlamentare del PD e presidente della Regione Abruzzo condannato senza prove dopo mesi di carcere preventivo”. Così Claudio Martelli, storico esponente del PSI, aveva tuonato nei mesi scorsi. “Del Turco, malato di tumore e affetto da Alzheimer e Parkinson da più di un anno, è segregato in casa in stato di incoscienza. Essere puniti retroattivamente per reati che non esistevano al momento della presunta commissione dei fatti è già un’oscenità giuridica contro la Costituzione”.

“Infierire su un uomo già perseguitato da una condanna ingiusta, cui resta solo un fil di vita, – aggiunge Martelli – è una barbarie immorale, incivile e disumana. Mentre invochiamo un atto di clemenza dal Presidente della Repubblica chiariremo chi – oltre i soliti noti giustizialisti 5 Stelle – si è reso responsabile di questa infamia“.

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