Anche quest’anno a dare il benvenuto ai nuovi alunni della scuola secondaria di primo grado “F. Baracca” è stato l’attore e regista Simone Migliavacca con una performance teatrale tratta dal celebre romanzo “Il richiamo della foresta” di Jack London.
La rappresentazione, ambientata a Klondike, nell’ epoca della corsa all’oro del tardo Ottocento, ha come protagonista un cane, Buck. Ed è molto più di un romanzo d’ avventura, è un’opera profonda e introspettiva, ecco il perché della scelta.
È la storia di un cane che, con le sue difficoltà, aggiunge al suo bagaglio un po’ più di autoconsapevolezza e contribuisce a quello che sarà il suo pieno sviluppo. Ogni nuova sfida per Buck provoca una conseguenza e un nuovo equilibrio personale. “Non solo, ogni evento traumatico che l’animale subisce è una sorta di addestramento forzato.
Un viaggio che conduce il cane alla scoperta della propria forza ma anche della propria ferocia, lati della sua personalità che, all’inizio, gli sono del tutto sconosciuti”, spiega la professoressa Concetta Giaimo, referente del progetto teatrale e che aggiunge: “Appare chiaro il messaggio: l’amore incondizionato, la passione, la felicità di scoprirsi diversi e riconoscersi in tale diversità. È un’opera per ragazzi che rappresenta anche la luce che di tanto in tanto arriva ad inondare quello che altrimenti sarebbe soltanto un atomo opaco del male”.
Cresciuto negli agi e nelle comodità di una casa confortevole, Buck viene strappato alla sua vita tranquilla per essere venduto come cane da slitta. Viene picchiato, maltrattato, torturato dagli uomini e cani stessi e man mano che la sua nuova vita priva d’amore e d’affetto prosegue, si risveglia in lui l’istinto primordiale e selvaggio che lo aveva abbandonato.
Questo “richiamo” lo induce a procurarsi cibo, cercare riparo dal freddo, difendersi da un altro cane, ingannare l’uomo e dominare. Riscoprirà di avere sangue di lupo nelle vene e sentirà di nuovo “il richiamo della foresta”.
In una sorta di tragitto alla rovescia, partendo da una pacifica esistenza, il protagonista troverà alla fine la sua vera casa presso un branco di lupi, in una verde foresta del Nord: dalla civiltà alla natura selvaggia.
In realtà, si scopre anche che “non si tratta di un viaggio a ritroso ma una corsa verso la verità di un’esistenza in accordo con la propria indole: non si potrebbe augurare niente di meglio a nessuno”, conclude la prof. Giaimo. Ed è l’augurio che con la sua performance anche Simone Migliavacca ha voluto trasmettere ai ragazzi e alle ragazze che iniziano il nuovo percorso scolastico.
All’IC Carlo Fontana, sempre per l’accoglienza ha riscosso un notevole successo anche l’accensione della fiamma olimpica per i primini della scuola primaria nel giardino della scuola Santa Caterina, con la partecipazione di tutti gli alunni delle classi quinte.