Docente al ‘Salvatore Quasimodo’ per più di vent’anni, alcuni dei quali dedicati a coordinare il nascente indirizzo di studio Musicale. Dal 2024 ‘felicemente’ in pensione, con l’idea, forse, di ritornare nella sua nativa ventosa amata Cagliari.
Il tratto principale del suo carattere? La fiducia nelle risorse personali, nel futuro, nel progresso scientifico, nel destino personale e sociale, nelle nuove generazioni.
La qualità che preferisce in un uomo? L’equilibrio nel rispondere alle situazioni. L’armonia tra i due emisferi cerebrali: quello della logica, del linguaggio e dell’analisi con quello dell’intuizione, della creatività e del riconoscimento delle emozioni. L’amicizia franca e disinteressata. L’indipendenza unita allo spirito di squadra. L’audacia nel perseguire i propri sogni e ideali senza affidarsi a comode scorciatoie.
E in una donna? L’amicizia franca e disinteressata. L’indipendenza unita allo spirito di squadra. L’audacia nel perseguire i propri sogni e ideali senza affidarsi a comode scorciatoie
Il suo principale difetto? Essere troppo diretta, non avere mezze misure.
Il suo sogno di felicità? Un atelier/laboratorio in cui realizzare progetti tridimensionali e grafici.
Il suo rimpianto? L’unico rimpianto che ho è quello di aver interrotto gli studi al Conservatorio dopo soli tre anni e mezzo.
Il giorno più felice della sua vita? Il giorno in cui ho capito che l’esistenza che viviamo è il risultato dei nostri pensieri-parole-azioni, tutto è nelle nostre mani. Siamo artefici del nostro destino, ogni passo che facciamo costruisce la strada.
E il più infelice? Il giorno in cui mi sono confrontata con la morte di persone care e con il distacco.
L’ultima volta che ha pianto? Di dolore e di rabbia, davanti alle terribili scene di guerra, davanti all’ingiustizia e alla sopraffazione violenta e primitiva del più forte sul più debole. Mi capita anche di piangere, sopraffatta dalla bellezza spiazzante della musica e del canto, quando ascolto brani religiosi, inni nazionali, canti blues o arie d’opera.
La sua occupazione preferita? Disegnare, ascoltare musica e cantare.
Materia scolastica preferita? Disegno architettonico al Liceo Scientifico.
Autori preferiti? Molti autori della Letteratura inglese (Shakespeare, Hardy, Austen, Wolf …), irlandese (Yeats, Joyce …), americana (Melville, James, Dickinson, Thoreau, Hemingway …), italiana (Deledda, Calvino, Ginzburg …) e francese (Zola, Flaubert, Stendhal …). Poeti e romanzieri ma anche saggisti che hanno scritto di temi sociali, filosofici o psicologici (Freud, Jung, Eco, Sartre, Beauvoir …).
Libro preferito? ‘Cime tempestose’ di Emily Bronte per la potenza della storia in sé e per la capacità dell’autrice di raccontarla creando immagini che restano scolpite in modo indelebile nella mente. Nessuna versione cinematografica è finora riuscita a riprodurne neanche lontanamente le suggestioni, i colori, la furia.
Attore e attrice preferiti? Denzel Washington, bravissimo, il migliore, creta che si modella in mille forme. A partire da ‘Mississippi Masala’ mi ha incantato e conquistato per il resto della sua carriera attoriale fino a oggi. Ho visto e rivisto tutti i suoi film. Meryl Streep, maestosa e poetica insieme, sempre lì a lavorare in profondità, a scavare nei personaggi, a essere quei personaggi, mai sopra le righe, mai banale. Grandissima, quasi quanto Anna Magnani.
Film cult? ‘Fronte del porto’ di Elia Kazan con quel mostro sacro di Marlon Brando, il più grande attore di sempre.
La canzone che canta sotto la doccia? ‘If you don’t know me by now’ nella versione dei Simply Red.
Colore preferito? Il verde muschio, i colori del sottobosco.
Fiore preferito? La fresia.
Città preferita? Londra in tutte le stagioni dell’anno, con tutti i climi, nei suoi quartieri storici, centrali o periferici.
Personaggio storico più ammirato? Le donne e gli uomini che hanno smantellato qualche pregiudizio. Come Marie Sklodowska Curie, per esempio.
Personaggio politico più detestato? Hitler e tutti i suoi omologhi antecedenti, successivi e contemporanei.
Il dono di natura che vorrebbe avere? L’imperturbabilità.
Se dovesse cambiare qualcosa del suo fisico, cosa cambierebbe? Non riesco a considerare gli elementi a se stanti, le singole parti separate, tutte compongono un insieme che si equilibra e si identifica così com’è.
Stato d’animo attuale? Seriamente preoccupato per ciò che sta accadendo dentro di noi e intorno a noi.
Le colpe che le ispirano maggior indulgenza? Gli errori commessi per ingenuità.
Come vorrebbe morire? Spegnendo la luce e addormentandomi serenamente.
Il suo motto? “Più buia è la notte, più vicina è l’alba. Oltre la notte c’è un’alba che ci aspetta, nulla impedirà al sole di sorgere ancora”.
A cura di Franca Galeazzi