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Dall'archivio:

Il Proust di dicembre di Franca Galeazzi con il collega Danilo Lenzo

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Giornalista professionista, blogger e scrittore. Dal 1990 si occupa di comunicazione politica, attualità e ambiente. Responsabile dell’informazione di Radio Magenta. Il suo ultimo libro, “Amori e crimini”, è giunto alla quarta ristampa.

 

Il tratto principale del suo carattere?

La caparbietà.

 

La qualità che preferisce in un uomo?

Ho molta stima delle persone semplici, buone di animo, oneste, leali e intelligenti, su cui puoi contare e con cui puoi dialogare liberamente, da cui ricevi originali punti di vista sulle cose e, in generale, impari sempre qualcosa.

 

E in una donna?

Le stesse che ho elencato per un uomo.

 

Il suo principale difetto?

Non lascio correre. Non abbozzo. Quando per valide ragioni perdo la stima o la fiducia nei confronti di una persona, è per sempre. Mi infastidiscono e parecchio la banalità del male, le ingiustizie, le prevaricazioni, chi opera per danneggiare il prossimo, la volgarità.

 

Il suo sogno di felicità?

La felicità la trovo nel sorriso delle persone cui voglio bene, nei gesti di attenzione di chiunque nei confronti del prossimo. Felicità per me è scorgere la bellezza nelle cose semplici, nei tanti particolari della vita quotidiana che fanno la differenza.

 

Il suo rimpianto?

Non essere diventato medico per poi lavorare nel campo della ricerca. Cause di forza maggiore mi hanno portato più volte a fare delle scelte drastiche, a cambiare radicalmente un percorso di vita intrapreso. Fortunatamente ho potuto contare sulle mie diverse e naturali inclinazioni, l’essere portato sin da bambino, per esempio, alla scrittura. C’è ancora tempo per coltivarne altre come la musica e il disegno.

 

Il giorno  più felice della sua vita?

Difficile indicarne uno. Me ne vengono in mente diversi: Il primo bacio alla donna che poi è diventata mia moglie, la nascita dei miei figli o quando mia sorella mi ha comunicato di aver sconfitto il tumore.

 

E il più infelice?

La morte prematura di una persona a me molto cara, la più buona in assoluto che abbia mai conosciuto.

 

L’ultima volta che ha pianto?

Nel 1992 nella sala di rianimazione di un ospedale quando ho capito che stavo per perderla.

 

La sua occupazione preferita?

Scrivere e ascoltare musica.

 

Materia scolastica preferita?

Lettere al pari della Fisica.

 

Autori preferiti?

Arthur Rimbaud, Charles Baudelaire, Arrigo Boito e tra i contemporanei Niccolò Ammaniti.

 

Libro preferito?

“Lo specchio nello specchio” di Michael Ende e il poemetto “Dualismo” di Arrigo Boito.

 

Attore e attrice preferiti?

Robert De Niro, Jessica Lange.

 

Film cult?

“C’era una volta in America” di Sergio Leone al pari di “Apocalypse Now” di Francis Ford Coppola.

 

La canzone che canta sotto la doccia?

“Please please please let me get what I want” della band The Smiths, “Vendetta” dei Litfiba oppure “Pezzi di Vetro” di Francesco De Gregori.

 

Colore preferito?

Il nero.

 

Fiore preferito?

La rosa rossa.

 

Città preferita?

Siracusa.

 

Personaggio storico più ammirato?

I Templari.

 

Personaggio politico più detestato?

Detestare sarebbe troppo. Preferisco rispondere che l’attuale classe politica non mi entusiasma. In tempi particolarmente difficili attendo di conoscere una proposta valida, seria e concreta per il futuro del Paese.

 

Il dono di natura che vorrebbe avere?

Dipingere.

 

Se dovesse cambiare qualcosa del suo fisico, cosa cambierebbe?

La cosa più importante per me è stare bene in salute, tutto il resto è relativo.

 

Stato d’animo attuale?

Pensieroso.

 

Le colpe che le ispirano maggior indulgenza?

In generale quelle che sono state compiute in buona fede e che comunque non fanno male a nessuno, a partire da chi le ha commesse.

 

Come vorrebbe morire?

E’ certo che prima o poi dovrà accadere. Non c’è storia. Mi piacerebbe uscire di scena in modo sereno e senza lasciare niente di importante in sospeso.

 

Il suo motto?

“Son luce ed ombra”. E’ l’attacco di una poesia di Boito che descrive al meglio la natura umana.

 

Franca Galeazzi

 

 

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