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Il professor Galli, al solito, ottimista: ‘Siamo vicini allo scenario Francia’

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MILANO – Come si configura concretamente lo “scenario 3 in rapido peggioramento”, citato dal premier Giuseppe Conte? “Significa che c’è la speranza che i provvedimenti già adottati, anche loro assai discussi e combattuti sia da una parte politica sia da una parte dell’opinione pubblica, rischiano di non arrivare a fermare almeno in modo accettabile questo fenomeno” di impennata dei contagi da Covid-19 e crescita dei ricoveri. “Vuol dire praticamente che già l’intero sistema sanitario è coinvolto al punto da fare molta fatica a rispondere a qualsiasi altra necessità dei cittadini dal punto di vista della salute. E questo è l’aspetto che io trovo uno dei più angoscianti e preoccupanti. E significa che probabilmente andiamo verso una soluzione vicina a quella della Francia. Ricordiamoci che li abbiamo esattamente avanti a noi, anche se di poco”. E’ l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, a spiegarlo intervenendo oggi ad ‘Agorà’ su Rai 3.

      L’esperto cita la Francia che ha annunciato un lockdown nazionale da venerdì, con le scuole che resteranno però aperte. E puntualizza che per l’Italia si tratta di capire “quando arriveremo alla situazione francese, non se vi arriveremo”.
      “A me – chiarisce – l’idea di un nuovo lockdown totale sconvolge abbastanza per tutto quello che va a significare. Io mi auguro veramente che si riesca a mettere in piedi quanto basta per riuscire a limitare i danni e riuscire a venirne fuori senza arrivare a questo. Però temo che si sia molto vicini soprattutto in determinate aree del Paese”.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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