Quando si va in pensione, il tempo ritrovato e la stabilità economica possono offrire nuove prospettive per realizzare progetti rimandati o per far fronte a esigenze che richiedono una certa disponibilità finanziaria. In questo contesto, una delle soluzioni di finanziamento più apprezzate dai pensionati è il cosiddetto prestito con quinto della pensione. Si tratta di una forma di credito che unisce semplicità nella gestione, rate fisse e modalità di rimborso automatica.
In questo articolo vedremo come funziona il prestito con quinto pensione, quali sono i suoi vantaggi principali, a chi è rivolto e in quali situazioni può rivelarsi una scelta utile e sostenibile.
Cos’è il prestito con quinto della pensione
Il prestito con cessione del quinto della pensione è una forma di finanziamento dedicata a chi percepisce una pensione INPS o ex INPDAP (oggi gestite entrambe dall’INPS), che prevede il rimborso della rata direttamente tramite trattenuta sul cedolino pensionistico. Come suggerisce il nome, l’importo massimo della rata non può superare un quinto, cioè il 20%, dell’importo netto mensile della pensione.
A differenza dei prestiti personali tradizionali, dove è il cliente a pagare mensilmente la rata, qui è direttamente l’ente previdenziale a versare alla banca o alla finanziaria l’importo dovuto ogni mese. Questo sistema offre maggiore sicurezza sia per il beneficiario che per l’istituto di credito, motivo per cui il prestito con quinto è accessibile anche a pensionati che potrebbero avere una storia creditizia non perfettamente lineare.
Chi può richiederlo e quali sono i requisiti
Il prestito con quinto della pensione può essere richiesto dalla maggior parte dei pensionati, ma ci sono alcuni requisiti fondamentali:
Tipo di pensione: sono escluse dal beneficio le pensioni sociali, gli assegni di invalidità civile e quelle prestazioni che non costituiscono reddito imponibile.
Età del richiedente: in genere, il limite massimo di età alla fine del piano di ammortamento varia tra gli 85 e i 90 anni, a seconda della banca o della finanziaria.
Importo minimo residuo: dopo la trattenuta della rata mensile, il pensionato deve comunque percepire un importo minimo stabilito dalla legge, per garantire la sussistenza.
La richiesta del prestito deve essere accompagnata da un documento che certifica la quota cedibile, rilasciato dall’INPS. Questo documento attesta l’importo massimo della rata sostenibile e autorizzata per la trattenuta mensile.
I vantaggi del prestito con quinto pensione
Questa tipologia di finanziamento è particolarmente apprezzata per la sua trasparenza e prevedibilità. I principali vantaggi sono:
Rata fissa e costante per tutta la durata del prestito: questo permette una gestione molto chiara del budget mensile.
Durata flessibile: la durata del prestito può variare da 24 a 120 mesi (2–10 anni), in funzione dell’importo richiesto e della capacità di rimborso.
Un ulteriore vantaggio è che questo prestito viene spesso concesso anche in presenza di precedenti disguidi creditizi, proprio perché la modalità di rimborso automatica riduce il rischio per l’ente finanziatore. Inoltre, è obbligatoria la sottoscrizione di una polizza assicurativa a tutela del debito residuo in caso di decesso del pensionato prima del termine, proteggendo così gli eredi da ogni obbligo.
Quando può risultare utile
Il prestito con quinto pensione si rivela utile in diverse circostanze. È spesso scelto per far fronte a:
Spese sanitarie importanti, come interventi chirurgici o cure odontoiatriche;
Ristrutturazioni domestiche, soprattutto quando si vuole migliorare l’abitabilità o l’efficienza energetica della propria abitazione.
Ma è anche uno strumento scelto per sostenere eventi familiari, come contribuire alle spese universitarie dei nipoti, finanziare un matrimonio o aiutare un figlio nell’acquisto della prima casa.
Questa forma di prestito consente quindi una pianificazione finanziaria sostenibile, garantendo serenità al pensionato che può affrontare la spesa senza intaccare in modo significativo il proprio tenore di vita.
Come si richiede
La richiesta può essere fatta direttamente presso banche, società finanziarie o istituti convenzionati con l’INPS. È possibile effettuare anche una simulazione del prestito online, per conoscere in anticipo l’importo massimo ottenibile, la rata mensile e la durata più adatta.
L’iter è semplice:
Si richiede il certificato di quota cedibile all’INPS (spesso è la stessa finanziaria a occuparsene);
Si presenta la domanda di prestito con i documenti richiesti (documento d’identità, codice fiscale, cedolino della pensione);
Una volta ottenuta l’approvazione, il prestito viene erogato in un’unica soluzione, mentre la trattenuta comincia dal mese successivo.
Aspetti da considerare prima della sottoscrizione
Prima di firmare un contratto di prestito con quinto della pensione, è importante leggere attentamente tutte le clausole contrattuali, informarsi sul TAN (Tasso Annuo Nominale) e sul TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), e verificare l’importo delle spese accessorie, come i costi di istruttoria e la polizza assicurativa.
È utile anche confrontare diverse offerte, perché le condizioni possono variare sensibilmente da un ente all’altro. Il consiglio è affidarsi solo a operatori autorizzati e trasparenti, preferibilmente iscritti agli elenchi della Banca d’Italia.
Il prestito con quinto della pensione rappresenta una forma di finanziamento solida, regolamentata e particolarmente adatta a chi desidera affrontare spese importanti con la tranquillità di una rata fissa e prelevata direttamente dalla pensione. È una soluzione che può risultare vantaggiosa, a patto che venga utilizzata con consapevolezza e che il pensionato valuti attentamente le condizioni contrattuali prima della sottoscrizione.
Grazie alla sua struttura chiara e alla sicurezza offerta dalla trattenuta diretta sul cedolino, questo strumento risponde in modo efficace alle esigenze di tanti pensionati italiani che vogliono investire sul proprio benessere o dare supporto ai propri cari, senza compromettere l’equilibrio economico personale.
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