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Il PD Magenta denuncia: “Consiglio comunale fermo da oltre 4 mesi”

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Mengoni (PD): “Il Consiglio Comunale è fermo da oltre 4 mesi. Ma è “Rinascimento” o “Restaurazione”?”

MAGENTA – Risale alla fine del 2022 l’ultimo Consiglio Comunale della Città di Magenta. Una lunga pausa che vede, come sottolineato dalla Capogruppo PD Elisabetta Mengoni, “molte interrogazioni e mozioni presentate dal Gruppo Consiliare PD bloccate, senza la possibilità di un confronto per rispondere ai bisogni della città”.

Inoltre, continua Mengoni, “come il Consiglio Comunale è anche tutta la città ad essere ferma, immobilizzata dalle difficoltà crescenti della Giunta Del Gobbo su vari fronti, a partire dal grave ritardo riguardo il bilancio di previsione. Senza dimenticare l’annuncio del Sindaco sulla convocazione degli “Stati generali” entro la fine dell’anno scorso. Non si è saputo più nulla e tutto tace”.

“In questi mesi”, afferma la Capogruppo PD, “abbiamo presentato numerosi atti per chiedere maggiore attenzione sui lavori pubblici (fra tutti i parchi delle scuole e i nuovi loculi per il cimitero); promuovere politiche sociosanitarie e abitative all’altezza delle criticità emergenti in città; sollecitare l’attività dell’Amministrazione rispetto a Comunità Energetiche e PNRR; ampliare gli orari di apertura della biblioteca comunale e dell’aula studio; e fare chiarezza su diversi episodi che hanno alimentato l’insicurezza in città. Vorremmo, inoltre, che nel prossimo Consiglio Comunale sia possibile affrontare il tema dell’amianto che ha portato alla chiusura del plesso scolastico di Pontevecchio”. Tanti temi perché “sono tanti i bisogni della città in attesa di risposte”.

“Sicuramente – conclude Mengoni – non è limitando l’azione delle opposizioni che si possono affrontare le questioni, soprattutto se il Sindaco Luca Del Gobbo non vuole smentire se stesso ed essere davvero “Sindaco di tutti”. Per questo, come già ribadito più volte, chiediamo a Del Gobbo di non chiudersi nel palazzo di Piazza Formenti ma di tornare in Consiglio Comunale ad occuparci della città, permettendo inoltre la reintroduzione delle commissioni consiliari su temi importanti quale lo sviluppo economico della città, la pianificazione urbanistica, il bilancio e la legalità. Oppure l’annunciato “Rinascimento” si confermerà per quello che è: una “Restaurazione” che blocca la città e la partecipazione democratica”.

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