Il partigiano ‘Massiccio’ ci ha lasciati…

Su quella che fu la Resistenza della quale ci disse più volte: “Fu un movimento sociale, nel quale confluirono uomini di tutte le provenienze, con idee politiche diverse, che si misero insieme in nome della libertà”.

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Oggi, 17 maggio 2025, una figlia del partigiano ‘Massiccio’ (alias Alessandro Maiocchi di Borgomanero) ci informa della grande perdita. Le avevo scritto una mail qualche tempo fa proprio perché non l’avevo sentito per il 25 aprile…e avevo sentore della sua dipartita.
‘Massiccio’, classe 1928, era un ‘combattente’, sempre con la baionetta inastata nei confronti di una realtà politico-sociale che non era quella sognata.
Una bella persona con la quale una decina di anni fa scrivemmo un libro dal titolo, “Su quella che fu la Resistenza – Partigiani e Patrioti”, sostanzialmente basato su i suoi ricordi di ‘guerra’. Lo ricordo ancora, appassionato, nel raccontare le vicende che lo avevano visto partecipe, delineare i tratti degli uomini che aveva ‘rispettato’, descrivere la ‘Cacciana’ dove aveva vissuto…
Si era messo a curare – con l’aiuto della moglie Ombretta – i cippi che sulle strade ricordano i partigiani caduti, aveva un sentimento ‘sacrale’ di quella che fu la Resistenza della quale ci disse più volte: “Fu un movimento sociale, nel quale confluirono uomini di tutte le provenienze, con idee politiche diverse, che si misero insieme in nome della libertà”.
Ciao Massiccio

DIDA – Massiccio con il mitra ‘Beretta’ che ancora conservava insieme ai tanti attestati di benemerenze ricevuti nel corso della sua lunga vita (1928-2025)

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