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Dall'archivio:

Il Parco del Ticino incontra gli studenti dell’Università di Parma sul fiume Enza

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Una delle attività previste dai progetti cofinanziati dal programma comunitario LIFE che danno più soddisfazione e gratificazione è, senza dubbio, l’azione di divulgazione rivolta ai giovani. Di volta in volta, nel corso di un progetto, vengono coinvolti gruppi di diverse fasce di età, dai bambini della scuola primaria con percorsi di educazione ambientale agli studenti universitari con giornate di formazione.

Uno di questi momenti si è concretizzato la scorsa settimana, direttamente all’aperto, sul fiume Enza nel parmense, grazie ad un’iniziativa congiunta proposta dal Prof. Francesco Nonnis Marzano, docente del
Dipartimento  di Scienze chimiche, della Vita e della Sostenibilità ambientale dell’Università di Parma insieme agli esperti dell’Ufficio Fauna del Parco Lombardo della Valle del Ticino;  è stata organizzata un  giornata di formazione e di networking  fra progetti LIFE dedicata agli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Ecologia e Conservazione della natura e agli specializzandi del Master interateneo in Gestione e Conservazione dell’ambiente e della fauna.
 L’evento formativo ha consentito di illustrare agli studenti gli obiettivi e le azioni di tre progetti LIFE: “Life for Lasca”, “LIFEEL” e “ Barbie”, tutti dedicati alla conservazione di specie ittiche fortemente minacciate. Il primo, “Life for Lasca”, è volto all’allevamento e alla traslocazione in Slovenia di un nucleo riproduttivo del Ciprinide Lasca (Protochondrostoma genei) grazie ad una collaborazione fra Parco del Ticino e  il Fisheries Research istitute of Slovenia; Il secondo “LIFEEL” , è un progetto per la conservazione dell’Anguilla europea nel bacino del Mediterraneo che vede coinvolti ben nove partner in Italia e in Grecia e in cui il Parco del Ticino si dedica ad un programma di educazione ambientale per le scuole;   il terzo, “Barbie”, è dedicato alla conservazione e gestione del Barbo canino e del Barbo comune negli affluenti emiliani del fiume Po e ha visto l’Università di Parma fra i protagonisti di una serie di azioni concrete che hanno avuto effetti positivi non solo sulle due specie di Barbo , ma anche su altre specie ittiche e sull’ambiente fluviale.
Questi momenti di incontro assumono una molteplice valenza: non solo consentono una sensibilizzazione su problematiche inerenti i singoli progetti, ma mostrano agli studenti di diverse discipline quali possano essere le ricadute applicative sul territorio del loro percorso formativo. Il mondo della ricerca e dell’alta formazione incontra attraverso questi percorsi il mondo della gestione e della conservazione della natura.

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