L’architettura rurale rappresenta, all’interno del Parco, uno dei fattori fondamentali di costruzione del paesaggio. Questo carattere di “ruralità”, dato da cascinali sparsi in stretta relazione con canali, rogge, alberature e campi coltivati, nel suo doppio aspetto di architettura e natura, è riconoscibile nell’intero ambito protetto.
E’ facile, percorrendo il territorio del Parco, incontrare la tipologia più diffusa: la cascina a corte dalla quale sono poi derivate altre forme di cascine, più semplici nella forma ed abitate da più famiglie. Questi piccoli centri, con l’avvento del processo di industrializzazione, hanno man mano assunto le caratteristiche di nuclei urbani, ma al loro interno sono ancora riconoscibili i segni di una civiltà contadina di tradizione familiare.
Ci sono poi i mulini, alimentati dalle acque delle rogge che facevano funzionare macine per farina o pilatura del riso e i “giustapposti”, abitazione e rustico disposti l’uno di fronte all’altro e separati da un cortile solitamente sorti alla periferia dei centri abitati.
Tutti questi testimoni di un’architettura austera e funzionale al lavoro nei campi, sono i “nodi della maglia territoriale” su cui viene ancora oggi costruito il paesaggio.
Ma oggi questi insediamenti rurali mantengono ancora la funzionalità che hanno avuto in passato?
Certo, il paesaggio agrario è in continua evoluzione: la moderna economia agricola, da una parte ha svuotato alcune delle antiche corti delle proprie originali funzioni, dall’altra ha visto il nascere di agriturismi e fattorie didattiche con progetti che all’agricoltura affiancano turismo, didattica e tradizioni enogastronomiche e locali.
Promuovere la messa in rete delle cascine da parte del Parco, attraverso percorsi di fruibilità e accessibilità, permette di far conoscere e valorizzare il sistema produttivo, alimentare, ambientale e sociale di questi luoghi valorizzando “un piccolo elemento” nella “complessità del paesaggio”.
✍ A cura di UO4 Pianificazione Paesaggio GIS Parco Lombardo della Valle del Ticino