ROBECCHETTO – Giร documentata dal Liber Notitiae Sanctorum Mediolani del XIII secolo, la chiesetta di San Nicolao (o Nicola) si trova nell’area di Padregnano, (1) una delle prima zone abitate sulla riva sinistra del Ticino, dove ritrovamenti, celtici (urna biconica), (2) romani (sesterzi), longobardi (coltelli) ne segnano la storia. Il culto di San Nicola si diffuse dopo il 1087, quando le sue reliquie furono trasportate a Bari. La cittร pugliese vide transitare i Crociati (1097-99); si puรฒ quindi ipotizzare che un crociato della prima spedizione a Gerusalemme, di famiglia nobile, abbia portato qui il culto del santo orientale nel territorio lombardo.
Non sappiamo se nacque prima la Chiesa o il convento fruttuariense che ha animato la storia di Padregnano per un secolo; certo รจ che non ci sono elementi che possono far ritenere giร esistente il monastero nel 1094. E’ presumibile che la chiesa dedicata a S. Nicolao sia ancora collocata nel luogo dove sorse lโantico oratorio, nonostante abbia una veste architettonica diversa da allora, di chiaro impianto settecentesco. Eโ quanto disse il prof. Alfredo Lucioni, allora ricercatore allโUniversitร Cattolica, in un incontro che si tenne a Turbigo il 13 ottobre 1988 parlando della chiesa di San Nicolao. (3)
Dopo le vicenda Fruttuariense e quella dei Padri della Passione (XII-XVI secolo), Padregnano divenne proprietร Casati sino alla prima metร del 1900, quando i beni vennero smembrati ed acquistati dal prof. Carlo Vallardi (medico, fratello del piรน famoso editore Antonio, che aveva la fabbrica a โAppiano Gentileโ), da Massimiliano e Alfonso Allevi e da altri. Poi una parte passรฒ ai Danesi.
Al tempo, la chiesa di S. Nicolao era proprietร comune degli acquirenti e, nel 1935 venne restaurata: il pittore e decoratore Oreste Zuccali restaurรฒ il coro. In occasione del rifacimento del pavimento della chiesa, vennero rinvenuti i resti di alcuni frati, pietosamente raccolti e deposti in alcuni loculi identificati con delle croci realizzate con piastrelle nere. Non si hanno notizie degli arredi della chiesetta elencati in un documento conservato nell’Archivio Parrocchiale; in particolare dei quadri, Annunciazione, S.Giuseppe col Bambino, S. Gioacchino e S. Anna col Bambino: questi ultimi di circa m 1.30 x 1,33 con una bella cornice di legno dorato. Sino a qualche anno addietro si celebrava una messa festiva; oggi si celebra saltuariamente.
Gli eredi Danesi hanno messo in vendita un edificio fatiscente, mentre il dirimpettaio Scattolini che si insediรฒ a Padregnano una trentina di anni fa ristrutturando e salvaguardando lโunica porta ancora esistente di quella che fu una โcittร murataโ, ha lasciato il sito storico poco tempo fa, ritirandosi nei territori dei Walser.
NOTE
1 – Oltre alla localitร in territorio di Robecchetto con Induno, unโaltra, sul lago di Como, nel territorio di Bellano, porta il medesimo toponimo, Padregnano e dove esiste pure una chiesa dedicata a S. Nicolao. Due ipotesi: due chiese con la medesima dedicazione e con due microtoponimi danno motivo di riflessione. Ma Padregnano potrebbe voler dire anche zona in cui venivano convocati i pater familias, gli abitanti di un antico vicus. Pater โ porta dei padri, luogo oltre ai quali cโerano i padri
2 โ AA.VV., Il Ponte torriano sul Ticino โ atti dei convegni di studio tenutisi al palazzo Fagnani-Arese di Robecchetto con Induno, 2005. Ha scritto Angelo Vittorio Mira Bonomi a pag. 54:โIl piรน antico reperto archeologico rinvenuto nel territorio di Robecchetto con Induno รจ unโurna biconica con spalla alta decorata a solcature parallele ascrivibile allโEtร del Bronzo Finale (IX sec. a,C,). Lโurna robecchettese, priva della ciotola coperchio, ha perso il suo corredo in bronzo poichรฉ fu rinvenuta casualmente in localitร Cascina Paradisoโ. La Cascina Paradiso si trova proprio di fronte al Padregnano.
S. PASSERINI, Storia di Milano, I, 185: โIn localitร Padregnano, fondo Ronco, tomba di cremato del tipo ad anfora vinaria segataโ. Unโanfora (Canopo) รจ stata rinvenuta presso la cascina Paradiso ed รจ conservata al museo archeologico del Castello Sforzesco di Milano.
3 – Alfredo Lucioni รจ certamente lo studioso che maggiormente ha approfondito la storia fruttuariense di Padregnano. Pubblicรฒ sullโArchivio Storico Lombardo (serie undicesima, vol. VII, 1990) un lungo saggio ; โGli esordi del monachesimo fruttuariense nella diocesi di Milano. Il priorato di San Nicolao di Padregnanoโ dal quale bisogna partire per tratteggiare la storia del secondo millennio di Padregnano, mentre il primo รจ ancora tutto da scoprire, ma รจ molto probabile che ci fosse un villaggio romano di una certa importanza.
FOTO IN EVIDENZA – 9 ottobre 2003: da destra, Alfredo Lucioni, lo storico del monastero fruttuariense di Padregnano; Annalisa Baratta allora assessore al Comune di Robecchetto con Induno e Giancarlo Andenna, Ordinario di Storia Medievale e Direttore del Dipartimento di Studi Medioevali, Umanistici e Rinascimentali presso l’Universitร Cattolica diย Milano
FOTO Ricostruzione di GC Cisotto dellโarea di Padregnano nel XII secolo