― pubblicità ―

Dall'archivio:

Il mito della Aosta – San Bernardo, gara d’altri tempi, nei ricordi del boffalorese Andrea Ranzini

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

BOFFALORA TICINO Per capire le e mozioni che si provano a correre la Aosta San Bernardo, bisogna correrla. È una corsa d’altri tempi, vinta dai migliori piloti al mondo. Almeno finché la si disputava per le gare di velocità. L’ultima fu nel lontano 1957. Poi, dal 2002, è ripartita riservandola alle auto storiche. A raccontarla, con tanta nostalgia e voglia di riprovarci è il boffalorese Andrea Ranzini.

“È una strada stupenda da fare e pensiamo cosa voglia dire farla con una Lotus – racconta – a più di 120 chilometri l’ora in salita”. Racconti che risalgono al mese di giugno del 2014 quando Ranzini salì con una Lotus alla volta della Aosta San Bernardo. “La Lotus montava ruote Yokohama da corsa – continua – Cambio manuale ad innesti rapidi senza servosterzo a cremagliera per avere più sensibilità nelle curve. La Aosta San Bernardo è stata vinta da piloti eccezionali. Anche Enzo Ferrari l’ha corsa e ricordiamoci che negli anni ’50 la strada era senza i parapetti laterali. Ogni volta che percorro quella strada è un’emozione fantastica”.

Il mito di quel tracciato è stato testimoniato anche dal cinema, tanto che nel 1969 il film ‘The Italian Job’ con Michael Caine aprì con la mitica Lamborghini Miura che transita sul viadotto in località Saint Rhemy. “Il sogno è di poterci ritornare – conclude – con un’auto sportiva per le rievocazioni storiche che, fortunatamente, sono riprese”.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi