MILANO “L’imbarazzato (e imbarazzante) silenzio della sinistra di fronte al caso dei due ragazzi di San Donato Milanese costretti da una situazione di povertà estrema a lasciare il figlio in ospedale e a rinunciare a tenerlo con sé la dice lunga sul clima culturale in cui ci muoviamo.
Il nostro non è un Paese per mamme, e questa è la più evidente risposta al perché non si fanno figli in Italia, al perché ormai da tanti anni assistiamo a questa sorta di ‘sciopero della vita’. Al di là del caso specifico, infatti, il problema è più generale. E vicende del genere non devono più verificarsi”. Lo scrive su Facebook il Ministro per le pari opportunità e la famiglia Eugenia Roccella. “Assistiamo invece da parte della sinistra a una indifferenza assoluta, a una rimozione, addirittura a una mistificazione di fronte a una questione sociale di tale portata. Basti pensare che un parlamentare del Pd ha provato a dirottare il discorso sul tema del medico di base per chi vive per strada, ed è riuscito a non dire una parola sul diritto a essere madre anche per chi non ne ha i mezzi. Altri addirittura hanno sostenuto che io avrei caldeggiato l’adozione del bambino e non la permanenza fra le braccia dei genitori”, aggiuge Roccella che precisa: “Una legge c’è: è la 194, che per tanti anni la sinistra ha sbandierato come legge sull’aborto ignorando che il suo titolo completo è ‘Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza’, e ignorando che all’articolo 2 sono previste da parte dei consultori iniziative attive per evitare casi come quello di cui stiamo parlando, per venire incontro a chi vorrebbe avere figli ma è gravato da problematiche economiche o di altra natura”. “Solo il volontariato ha cercato in questi anni di dare applicazione anche a questa parte, ignorata, della legge 194. Ma per la sinistra, si sa, tutte le organizzazioni di volontariato sono da santificare, comprese le ong che poi ritroviamo negli scandali europei, tranne quelle che hanno come missione l’aiuto alla maternità difficile. Le Regioni che hanno provato a rispettare le norme senza omissioni sono state aggredite, perché quando si fa qualcosa a favore della vita e della maternità si viene immediatamente accusati di attentare al diritto all’aborto. Come se quella di essere madri non fosse una libertà meritevole di tutela, come se fosse una libertà ‘inferiore’. Insomma, le preoccupazioni sociali della sinistra, già di per sé sbiadite dall’ombra dell’ideologia, si fermano davanti alla maternità e alla genitorialità”, evidenzia ancora il ministro Roccella che mette in chiaro: “Noi invece su questo vogliamo andare avanti. Vogliamo riportare la maternità al centro per attribuirle quel valore sociale che non è più riconosciuto. Quel valore che è scolpito nella Costituzione, ma che troppi fanno finta di non vedere. Perché vogliamo restituire anche a chi non ha i mezzi il diritto non solo ad avere figli ma ad allevarli e a vivere l’amore per loro e con loro. Perché anche questo è un diritto, ed è fra quelli fondamentali”.
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