PARCO DEL TICINO – La presenza del lupo nel Parco del Ticino è, ormai, accertata. Ma non è abbondante ed è ben difficile che l’uomo si possa trovare faccia a faccia con un lupo durante un’escursione nei boschi. Il Parco del Ticino sta seguendo giorno dopo giorno l’evolversi delle condizioni dell’esemplare ritrovato nel Naviglio Grande alla Darsena di Milano pochi giorni fa e recuperato dai Vigili del Fuoco. Era stremato, ma adesso sta bene. Ora grazie a dei campioni di pelo e sangue potranno essere effettuate le analisi genetiche, capaci di dimostrare se quell’animale appartiene alle popolazioni dell’Oltrepò oppure delle Alpi.
Il lavoro che il Parco del Ticino sta svolgendo sul monitoraggio del lupo è importante e viene coordinato dal professor Alberto Meriggi dell’Università di Pavia e dalla dottoressa Olivia Dondina dell’Università Bicocca di Milano. E coinvolge tantissime persone che si trovano sul territorio, a cominciare dai guardia parco. “Vengono svolti accertamenti ricostruendo i possibili percorsi fatti dal lupo – spiega Valentina Parco del settore siti natura 2000 – andando a ricercare le impronte, gli escrementi, oppure le prede. Campioni che vengono analizzati al fine di trarne delle risposte sugli spostamenti”. Un mese fa circa, in località Zerbolò, è stato ritrovato un capriolo, ucciso certamente da un lupo. Altro segnale del suo passaggio. “Le modalità di azione non lasciavano spazio a dubbi – il lupo ha una capacità di morsicare la preda, costituita soprattutto da cinghiali, particolare e anche il modo di mangiarla ha delle caratteristiche proprie”. Sono state dislocate le fototrappole. Le stesse che hanno permesso di accertarne la presenza in zona Fagiana poco meno di due anni fa.
“Il lupo ha delle caratteristiche particolari – continua – marca il territorio con gli escrementi che lascia in bella vista proprio perché vuole che vengano trovati. Nell’Oltrepò, dove c’è maggior presenza, sono stati repertati diversi campioni di escrementi che hanno dimostrato il suo passaggio”. Il Parco del Ticino, alla luce degli studi effettuati, non crede che si possano formare branchi di lupi. Anzi, la presenza appare sporadica considerato il livello di antropizzazione che si è creato attorno. Impossibile anche riuscire ad accertare da quale località, lungo l’asse del Naviglio Grande, sia caduto l’esemplare recuperato alla Darsena. Ma se un uomo dovesse imbattersi in un lupo quali sarebbero i rischi? “E’ una eventualità che riteniamo quasi impossibile a verificarsi – conclude – Il lupo avverte la presenza dell’uomo, molto prima di essere notato, e fugge evitando qualsiasi contatto”.