Il fotografo corbettese Massimo Grassi alle celebrazioni per lo sbarco in Normandia

"Il momento più commuovente? L'incontro con un sopravvissuto"

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Alle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario dello sbarco alleato in Normandia c’erano anche diversi personaggi del nostro territorio. Appassionati di storia, semplici turisti, fotografi e molto altro. Tra di loro anche Massimo Grassi, fotografo di Corbetta rientrato domenica da una settimana intensa. “Purtroppo non abbiamo visto tutto quello che avremmo voluto vedere a causa della folla oceanica – racconta – ma è stata un’esperienza bellissima. Questo lo posso dire”.

Era il 6 giugno 1944 ed era quello che oggi celebriamo come il D-Day. Sono trascorsi 80 anni, ma di quell’evento ci portiamo oggi tutta la preoccupazione per il futuro di un mondo che non sembra avere imparato molto dai suoi errori. Grassi ha portato a casa diversi ricordi di questo viaggio. Ma, soprattutto, uno su tutti gli altri. “Al cimitero americano – commenta – ho incrociato un sopravvissuto che, proprio quel giorno, compiva 100 anni. Mi ha dato la mano, me l’ha stratta forte e mi ha portato verso di sé per darmi un bacio sulla guancia. Mi sono commosso nel pensare che quell’uomo aveva vissuto sulla propria pelle quel periodo. Io ero vestito da paracadutista britannico ed era tutta finzione. Lui aveva vissuto la realtà”.

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