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Dall'archivio:

Il diritto alla pietas e quello di pregare i propri morti. Anche quelli che scelsero di stare dalla parte sbagliata

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MILANO -“Stamani scorrendo la rassegna stampa ci รจ caduto l’occhio sulla lettera pubblicata da il quotidiano “Il Giornale” in relazione alle polemiche – immancabili ogni anno di questi tempi e in occasione del 25 Aprile – suscitate dalla decisione del nuovo prefetto di Milano il dottor Saccone di vietare ogni forma di commemorazione ai defunti sepolti presso il ‘Campo X’ del Cimitero Musocco di Milano.

La lettera รจ a firma di Benedetta Borsani, classe ’72, una ‘ragazza’ insomma, che come noi ha conosciuto lo strazio della ‘Guerra Civile’ vissuta dal nostro Paese dopo l’8 Settembre del ’43 solo dai racconti dei propri nonni e dei propri padri. Indubbiamente, da qualsiasi parte la si guardi, crediamo che quello fu evento lacerante per la nostra Nazione. Tanto รจ vero che oggi a distanza di quasi 70 anni la questione รจ tutt’ora aperta.ย 

Beninteso, a giudizio di chi scrive รจ pacifico che la svolta fatta dall’Italia repubblichina dopo l’8ย  Settembre ’43 e, ancor prima, con le leggi razziali promulgate nei confronti della popolazione ebraica – bellissimo a riguardo il documentario passato in tivvรน di recenteย  sotto la firma di Alberto Angelaย ย (*puntata di Ulisse sull’Olocaustoย ย https://tvzap.kataweb.it/news/239079/ulisse-olocausto-alberto-angela-puntata-13-ottobre/) che invitiamo tutti a vedere –ย  fu qualcosa di criminale. Come criminale fu l’alleanza con i nazisti e sbagliata la scelta di scendere in guerra del Giugno 1940.

Ma fatta questa premessa, a scanso di equivoci dichiaratamente antifascista, crediamo anche che un Paese democratico e autenticamente liberale come l’Italia dovrebbe essere,ย  non puรฒ pensare di cancellare un pezzo della propria storia recente e con essa generazioni di uomini e donne che ebbero la colpa, ormai conclamata, di stare dalla parte sbagliata,ย  unicamente attraverso leggi e disposizioni che sono a loro volta, liberticide.ย  Senz’altro tra quelli che scelsero il fascismo,ย  ci furono molte persone che si macchiarono di crimini orrendi. Ma ci fu anche chi ebbe unicamente la colpa di seguire un’idea sbagliata e per quella morรฌ .

Per questo consideriamo sbagliata, questa politica dei divieti. Piuttosto converrebbe a tutti recuperare quel sentimento di pietas che ci deriva dal diritto romano e che veniva concessa ancheย  ai vinti. Cosรฌ in questi giorni va in scena l’ennesima presa per i fondelli all’italiana. Un mix perfetto di ipocrisia – per strizzare l’occhiolino all’Anpi e alla Sinistra – e gattopardismo. Giร , perchรฉ alla fine non cambia nulla.ย ย Da una parte i divieti del Prefetto, dall’altra parte la forzatura dei giovani ‘camerati’ di Lealtร  Azione, guardati a vista dalla Digos, in attesa che scappi qualche saluto romano. E poi la solita ridda di polemiche fine a se stesse, qualche articolo sui giornali e niente piรน,ย  giusto qualche ricorso davanti ai tribunali che finirร  con l’ennesima archiviazione.ย 

Tutto questo a conferma di un Paese che continua a non voler fare i conti con il proprio passato, forse perchรฉ รจ piรน semplice o ancora, magari, perchรฉ a qualcuno va bene cosรฌ. Nessun passo avanti verso la costruzione di un autentico modello liberale che abiuri dai propri valori fondanti ogni forma di totalitarismo, dove vi รจ compreso certamente il fascismo, ma crediamo noi, anche il comunismo. Cioรจ, l’altra faccia della medaglia”.ย 

Fabrizio Valenti

Qui sotto la lettera della nipote della medaglia dโ€™oro al valor militare Carlo Borsani (1917-1945) pubblicata oggi su Il Giornaleย http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/che-vergogna-infierire-sui-caduti-dellrsi-1595592.html

Mi chiamo Benedetta Borsani, ho 46 anni, sono la figlia di Carlo Borsani Jr. e nipote di Carlo Borsani, Medaglia d’Oro al Valor Militare sepolto a Musocco al Campo 10 insieme a quasi mille uomini e donne, militari e civili assassinati allโ€™indomani del 25 aprile 1945 per avere scelto dopo lโ€™8 settembre di aderire alla Repubblica Sociale Italiana. Poeta, cieco di guerra mio nonno paterno venne ammazzato in piazzale Susa insieme ad un prete, Don Calcagno, il 29 aprile del 1945 da assassini che mai ebbero il coraggio di rivendicare le esecuzioni. Non solo: dopo averlo ucciso ne vilipesero la salma trasportandola su una carriola con la scritta ex-medaglia dโ€™oro prima di gettarla al Musocco. Voglio anche ricordare – per chi non lo sapesse – che il Campo 10 รจ un Campo Militare, previsto dalla ยซLegge per i Caduti per ragioni di guerraยป che rientra a pieno titolo tra i Campi militari tutelati da โ€œOnorcadutiโ€ del Ministero della Difesa e proprio per tale qualifica puรฒ avvalersi della cura del Comune di Milano. Ora, da sempre il 1ยฐ novembre per Ognissanti e il 28 aprile anniversario della fine della cosiddetta guerra civile del โ€™43-โ€™45, andavamo ad onorare con una messa i nostri morti lรฌ sepolti. Ricordo anche che lo fecero i Sindaci Gabriele Albertini (per 9 anni) e Letizia Moratti; il senatore Franco Servello; lโ€™onorevole Ignazio La Russa e tantissimi altri, piรน o meno noti. Il tutto sempre senza che mai ci fossero quei disordini di cui oggi tanto si teme fino ad impedirne ogni cerimonia di ricordo. Peggio: si รจ arrivati anche ad essere fotografati durante lโ€™anno da sconosciuti solo per essere andati a pregare sulle loro tombe. Possibile che piรน passi il tempo e piรน si indurisca la censura anche solo per una preghiera? Ho lโ€™impressione che la vera paura sia che venga fatta luce – storicamente parlando – sulla morte che fecero.

 

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