In occasione del “Concorso vetrine” della 27esima edizione della festa del Commercio di Magenta dedicata alla cultura, la gioielleria Fugazzi ha scelto, per la sua, il tema della scrittura manuale.
Io e il collega psicoterapeuta Giuseppe Rescaldina, con cui ho scritto il libro da cui prende il nome la presente rubrica, desideriamo ringraziare di cuore Massimo Fugazzi e famiglia per aver pensato di esporre il nostro libro come simbolo di questa “battaglia culturale”, ma ancora di più vogliamo ringraziarli per aver dato voce a tante persone: persone che credono nell’importanza dell’arte scrittoria, che non vogliono che abilità umane millenarie vengano sostituite e si perdano. La massiccia diffusione degli strumenti digitali, il cambiamento sociale nelle attività ludiche e il minor utilizzo delle mani in generale, stanno infatti drasticamente limitando la capacità di scrivere dei nostri bambini e adolescenti. Soltanto nel 2017 il Corriere della Sera pubblicava un articolo: l’Università di Cambridge stava pensando di sostituire gli esami scritti dei suoi ragazzi con esami tramite il tablet, a causa dell’impossibilità di decifrare molti manoscritti.
Grazie al dottor Giuliano Porta, Fugazzi è riuscito ad esporre anche un libro a mio parere stupendo, scritto interamente in corsivo intorno alla metà del 1700: una tesi in agraria!
Il punto focale è che non si tratta di un discorso antitetico: oggi sappiamo, grazie alle neuroscienze, che perdere l’abilità grafica non significa soltanto dimenticare vecchie abitudini, ma limitare le potenzialità della nostra mente. Ebbene sì: scrivere in corsivo accende il cervello molto più efficacemente rispetto all’uso della tastiera perché si attivano aree più profonde della struttura cerebrale. Numerosissimi sono i vantaggi (gratuiti!) che se ne ricavano: miglioramento delle capacità di lettura e di calcolo, aumento della creatività, potenziamento dell’attenzione, della memoria e dell’apprendimento, incremento del pensiero critico e dell’espressività, affinamento delle capacità comunicative e relazionali…
Invito tutti i magentini (e non solo) che si riconoscono in questo pensiero ad andare a curiosare la vetrina: balsamo per l’anima di noi amanti della scrittura, delle cose belle!
Irene Bertoglio