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Il Comitato Abbiategrasso Che Vorrei: “Raccolte piĆ¹ firme non in meno in meno di due mesi che la coalizione di Cesare Nai in …”

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RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO DA ABBIATEGRASSO – <<Quale Comitato Abbiategrasso Che Vorrei, vogliamo anzitutto ringraziare le migliaia di persone che, in meno di due mesi, hanno sottoscritto la petizione che chiede alla giunta Nai di respingere i piani attuativi che prevedono la cementificazione dellā€™area ATS2.
Si tratta di oltre 260.000 mq di verde, che sarebbero compromessi per sempre a vantaggio di pochi portafogli e a discapito della vita sociale della cittĆ .
Al fine di scongiurare questo pericolo per i giorni a venire, si chiede dā€™intraprendere subito la procedura di revisione del PGT, provando che questā€™amministrazione opera una chiara strategia dā€™interesse pubblico, piuttosto che lasciare le chiavi della cittĆ  in mano a pochi speculatori edilizi.
Vogliamo ricordare che la raccolta firme ĆØ durata solo due mesi, vista l’adozione da parte della Giunta Nai del primo piano attuativo (quello di BCS S.p.A.). Pertanto abbiamo dovuto accontentarci di presentare le firme collezionate fino a metĆ  gennaio 2020, tante quasi quanti i voti racimolati dalla
coalizione Nai alle ultime elezioni, dopo mesi e mesi (un anno?) di campagna elettorale.

Riteniamo giusto e importante precisare che la nostra azione non si limita allā€™opposizione dei suddetti piani, ma va oltre, chiedendo ai nostri amministratori di disegnare un altro futuro per la cittĆ , incentivando la riqualificazione delle gigantesche aree dismesse, la tutela del territorio e dei settori produttivi caratterizzanti (agricoltura, slow food, artigianato, piccolo commercio).
Diversamente, dovremo rassegnarci a diventare lā€™ennesima cittĆ  dormitorio dellā€™hinterland milanese, tradendo la tradizione centenaria che vede Abbiategrasso protagonista della sua storia.
Questo desiderio di riqualificazione e sostenibilitĆ  non ĆØ figlio di un gruppetto di hippie, ma sā€™ispira allā€™ambizioso progetto della Commissione europea (tale Green Deal) che punta a far sƬ che l’Europa diventi il primo continente neutro in termini di emissioni di CO2, cosƬ come allā€™agenda 2050 dellā€™ONU che prevede lā€™azzeramento del consumo di suolo netto per quella data (il 21 settembre 2019 lā€™ISPRA ci ha ricordato che il consumo di suolo viaggia ancora al ritmo di 2 m2/sec). Ad Abbiategrasso mancano o stanno scomparendo servizi, ci sono strutture sportive fatiscenti ma non si riesce ad approfittare di bandi e finanziamenti perchĆ© ĆØ molto piĆ¹ facile assoggettarsi al volere privato, abbagliati da oneri dā€™urbanizzazione et similia.
Desideriamo anche replicare con fermezza a chi in cittĆ  vorrebbe farci credere che il destino della BCS dipenda da questā€™operazione di speculazione edilizia. Se fosse davvero cosƬ, significherebbe che in una tale impresa manchi un preciso piano industriale che contempli investimenti mirati finanziabili, ad esempio, con i fondi europei o quelli messi a disposizione per lā€™innovazione e lā€™ā€œindustria 4.0ā€ dalla legge italiana di bilancio appena approvata. Sebbene ci sentiamo vicini ai lavoratori della BCS e non vorremmo mai sminuire le loro preoccupazioni, vogliamo esortarli a considerare che il futuro di unā€™azienda di meccanizzazione non puĆ² dipendere da un progetto di speculazione edilizia.

Proprio in questi momenti, fra l’altro, apprendiamo che il TAR ha accolto il ricorso di comitati, comuni e
parchi che da anni, nel nostro territorio, si oppongono alla devastante infrastruttura denominata
ā€œsuperstrada Vigevano-Malpensaā€. Il finanziamento all’opera ĆØ stato annullato e si ĆØ rinviato tutto ad una nuova valutazione di impatto ambientale. Eventi del genere provano che l’impegno e la coerenza paghino, e cā€™incoraggiano ad andare avanti nel lavoro cominciato pochi mesi fa, affinchĆ© il sogno dellā€™ā€Abbiategrasso Che Vorreiā€ sia sempre piĆ¹ palpabile.

 

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