Il “cold case” di Garlasco: ‘Stasi definì Chiara pallida ma volto insanguinato’

La testimonianza dell'ex comandante dell'Arma di Vigevano in documentario Sky Tg24

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Una delle cose che mi colpì nel suo racconto del ritrovamento del corpo di Chiara Poggi, fu che descrisse il volto della ragazza pallido, quando invece aveva il viso completamente sporco di sangue e coperto dai capelli”.

E’ un passaggio dell’intervista a Gennaro Cassese, ex comandante dei carabinieri di Vigevano, tra i primi a intervenire nella villa di Garlasco e ad interrogare Alberto Stasi, condannato a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata, Chiara Poggi.

L’intervista andrà in onda su Sky Tg24 venerdì 13 giugno, alle ore 21, e fa parte del documentario curato per il canale all news da Tonia Cartolano e Diletta Giuffrida dal titolo ‘La verità di Garlasco – L’omicidio di Chiara Poggi’. “Questo particolare – ricorda ancora Cassese – mi consentì di farmi mandare una foto della vittima da Pavia, foto che gli fu esibita e davanti alla quale Stasi ebbe una reazione di estrema calma e freddezza”.

Il caso Garlasco “più di altri ha stimolato l’istituzione a prendere atto che era sicuramente migliorabile l’approccio investigativo, soprattutto il primissimo approccio alla scena del crimine”, dichiara uno dei protagonisti del documentario, l’ex comandante del Ris di Parma, il generale Giampietro Lago, per il quale “è innegabile che siano stati commessi, soprattutto nella prima fase, degli errori o delle negligenze, ma questo è già nelle sentenze”.

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