Riesplode la violenza nel carcere minorile di Milano. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce del segretario regionale Alfonso Greco: “Ieri sera, intorno a mezzanotte circa, alcuni detenuti hanno dato fuoco al materasso della propria cella, creando poi disordini all’interno della Sezione dove erano ristretti.
Immediato l’intervento del personale di Polizia Penitenziaria che, con non poca fatica, è riuscito a spegnere l’incendio. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco carabinieri e polizia di Stato. Un collega è rimasto intossicato ed è stato trasportato presso il pronto soccorso del nosocomio cittadino dove è stato poi dimesso con una prognosi di quattro giorni. Nell’incendio sono rimasti intossicati anche tre minori che sono stati trasportati a mezzo 118 in ospedale per le cure del caso. Un forte senso di vicinanza il SAPPE lo esprime a favore del collega, augurandone una pronta guarigione”.
Amare le conclusioni del sindacalista: “Per noi, che conosciamo e viviamo ogni giorno la complessità dell’ambiente carcerario, è sconcertante il continuo ricorso alla violenza da parte dei detenuti, ancor più se ristretti in strutture detentive per minorenni, ma ancora di più lo è in situazioni come questa, dove si è palesato un agire ignobile, incivile e selvaggio. Quello di questa notte è solo l’ultimo in ordine di tempo di una lunga serie di episodi di aggressioni, minacce e danneggiamenti ai danni del Personale di Polizia Penitenziaria effettuati dai detenuti del Beccaria negli ultimi mesi. Purtroppo, però, non sorprende, perché questo è lo specchio di una società in cui i fenomeni di violenza ed inciviltà affollano le cronache quotidiane di tutte le città italiane. Interventi concreti e profondi per vincere la sfida culturale alla quale siamo chiamati a rispondere, non sono più rimandabili. Ora però BASTA! Il Personale che opera al Beccaria di Milano è stanco e molto provato e chiede urgenti tutele”.
Tuona Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Il carcere è diventato come l’inferno dantesco e questo non è accettabile e men che meno tollerabile. La denuncia del SAPPe è la urgente necessità di trovare soluzioni concrete a questa spirale di violenza. Per questo, il primo Sindacato del Corpo, il SAPPE, torna a chiedere urgenti provvedimenti per assicurare tutti gli elementi necessari a garantire la sicurezza degli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria”. Capece, che esprime solidarietà al personale del Reparto di Polizia del carcer minorile di Milano, ribadisce ancora una volta che “il SAPPE denuncia ormai da tempo la situazione insostenibile delle carceri della Nazione ma il dato oggettivo è che chi dovrebbe intervenire e tutelare i nostri Agenti continua a tacere ed a restare inerme”
“Sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario”, conclude il leader del SAPPE.
“Ma servono anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose”.