MILANO – Si è tenuta oggi a Palazzo Isimbardi la prima riunione del Consiglio di Amministrazione della Istituzione Idroscalo di Milano, il nuovo soggetto chiamato a guidare il grande Parco metropolitano alle porte della Città.
Una società pubblica, l’Istituzione, senza personalità giuridica, con un Presidente, Paolo Taveggia, e un Direttore Alberto Di Cataldo nominati dal Sindaco metropolitano e un Cda – Paola Guerra, Carlo Stracquadaneo, Federico Figini e Marco Francioso – in cui siedono il Comune di Milano, i due Comuni su cui insiste territorialmente l’Idroscalo e cioè Segrate e Peschiera Borromeo, la Regione Lombardia e, naturalmente, la Città metropolitana di Milano, proprietaria del Parco, da sempre “fautore della crescita e dello sviluppo di un Parco, l’Idroscalo, a dimensione metropolitana al servizio del territorio”, dice Arianna Censi, Vicesindaca della Città metropolitana. L’Istituzione, che avrà una propria autonomia gestionale, dovrà redigere un proprio bilancio in pareggio e, a fianco di un ridotto fondo di dotazione dell’Ente, dovrà attrarre risorse finanziarie e servizi fuori dal perimetro pubblico.
L’Istituzione Idroscalo avrà margini gestionali ampi per quella che rappresenta la vera sfida: la capacità di mettere assieme Pubblico, Privato e Terzo Settore in una sinergia armoniosa che attiri finanziamenti e sviluppi a pieno le potenzialità del Parco.
Questo già avviene oggi, ma bisogna fare uno sforzo ulteriore, in avanti. E per questo nasce l’Istituzione Idroscalo di Milano: non basterà più il tradizionale contratto di concessione, verrano studiati contratti in project financing, per altro già adottati, finanziamenti con fund raising e crowd funding, soluzioni facilitate alle donazioni e ai lasciti. Massimizzando le ricadute di una generosità e di una disponibilità alla partecipazione pubblica che a Milano è ormai un dato di fatto
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Ma su tutto ci vorrà la velocità degli uffici. Capitali privati accessibili, come servizi disponibili del Terzo Settore, dovranno essere accolti con procedure snelle e, più di ogni altro aspetto, in tempi certi.
“Metto a disposizione la mia esperienza legata al mondo di gestione di società eventi ed impianti sportivi internazionali. Voglio infatti che questo Parco – già unico impianto olimpico della Città di Milano – possa diventare il principale punto di riferimento internazionale per gli sport acquatici in particolare ma anche per le altre numerose discipline che qui si possono praticare.”, dichiara il Presidente Paolo Taveggia.
“Lo sport ha un mezzo di comunicazione straordinario, coinvolgente e semplice da capire. Per questo motivo il mare di Milano è e sarà sempre di più un punto di riferimento e di eccellenza non solo per gli sport acquatici ma anche per il tempo libero delle famiglie. In anni di Olimpiadi un patrimonio che coniuga sport, tempo libero, acqua e ambiente a servizio e a misura degli abitanti è la prima medaglia di cui vantarsi”. Aggiunge Marco Francioso.
Non si parte da zero: la sponsorizzazione con il Gruppo Cap Holding S.p.a. sta dando ottimi risultati sulla manutenzione del verde e sulla comunicazione, in una collaborazione gestionale proficua. Compito prioritario dell’Istituzione sarà dunque quello di affiancare a CAP altre società, imprenditori a vario titolo, Onlus, associazioni, donatori, in progetti da realizzare all’Idroscalo, occasionali e permanenti. “Dovremo lavorare non solo affinché questo Parco esprima le proprie enormi potenzialità, ma sarà anche necessario raccontare al meglio quanto di buono è stato fatto in questi anni e quanto si farà in futuro”, così Federico Figini.
L’Idroscalo di Milano è un’oasi di verde e di acqua che non ha eguali in nessuna città del mondo. A soli otto chilometri dalla Madonnina, si possono praticare almeno 22 discipline sportive, persino surfare, ammirando sculture di artisti di fama internazionale piuttosto che di giovani artisti, lavorando o passeggiando, per tutto l’anno, d’estate come d’inverno. Un luogo dove si persegue non solo il benessere dei cittadini che lo frequentano ma “attento ai bisogni, sopratutto dei più deboli e delle nuove generazioni” afferma Carlo Stracquadaneo.
L’area su cui il Parco sorge, il quadrante Est Milano, è in rapida trasformazione: la M4 con capolinea nella rinnovata Linate a 800 metri da Idroscalo, l’Alta Velocità ferroviaria Torino Trieste a 50 metri dalla Testata Nord, il mega centro commerciale Westfield/Percassi a ridosso della ferrovia stessa. E poi la Mondadori, l’Ibm, la DHL. Funzioni strategiche di sviluppo di grande impatto ma valorizzate ancor più dall’avere nel centro di questo quadrante, come dice Paola Guerra:”un patrimonio di verde e di sport unico nel suo genere.”