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Ics Maugeri e l’ateneo di Pavia insieme per la robotica riabilitativa nella medicina

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Un progetto da 128 milioni di euro messi a disposizione dal Pnrr che mette in rete università, organismi di ricerca, clinica e industria per rilanciare la robotica nella medicina riabilitativa iniziando dalla ricerca per portare fino al paziente le enormi potenzialità offerte dal progresso tecnologico. A promuoverlo sono Ics Maugeri e l’ateneo di Pavia.

PAVIA – L’obiettivo fissato dal ministero dell’Università e della Ricerca, coordinato dal Cnr (Centro Nazionale Ricerche), e presentato a Salerno è di ambizione pari alle risorse investite: creare il Centro di eccellenza per la riabilitazione con la Robotica e le Tecnologie Integrate (MedRehabRob). In tutto sono 25 i soggetti in campo. Il centro avrà due poli, uno a Salerno sotto la guida di Fondazione Don Gnocchi, e uno all’interno dell’Irccs Maugeri di Bari.
“Siamo molto onorati di fare parte di un progetto così importante – ha dichiarato nel suo intervento Luca Damiani, presidente di Ics Maugeri – e sentiamo in questa sfida il peso di una doppia responsabilità: fare presto per mettere a disposizione dei pazienti le enormi possibilità in più che ogni giorno la tecnologia ci offre; non sprecare neppure un centesimo dei fondi messi a disposizione perché il Pnrr impegna il futuro e dobbiamo esserne all’altezza”.
Robotica e tecnologie integrate miglioreranno la qualità di assistenza delle persone fragili, affette da malattie croniche o con disabilità, e i sistemi robotici per la riabilitazione possono essere lo strumento per migliorarne la qualità della vita.

Attrattività di cervelli, sviluppo professionale per nuovi professionisti, saranno conseguenza dell’avanzamento dei lavori.

“Maugeri e Don Gnocchi condividono l’essere eccellenze in campo riabilitativo ma è evidente che questo progetto – ha concluso Damiani – col suo patto tra istituzioni, punta su una grande squadra: Ministero, CNR, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, gli Atenei di Napoli e Pavia e altre venti soggetti di valore. Sono convinto che questo modello di collaborazione possa ottenere risultati importanti, e l’obiettivo è poterli mettere al più presto a disposizione dei pazienti dei nostri istituti e di tutto il Servizio sanitario nazionale”.

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