Siamo diventati un popolo di maratoneti. Se alcuni anni fa pensare anche soltanto di correre per 42 chilometri e 195 metri era impensabile e improponibile per la maggior parte di noi, oggi seguendo le tecniche di allenamento più adatte alle proprie caratteristiche e magari facendosi seguire da un esperto, non è più così. Lo scorso week end erano tantissimi i runner impegnati nella distanza regina in ogni parte del mondo.
Il Tapascione Running Team di Robecco sul Naviglio aveva maratoneti a New York e a Torino. A New York, come da tradizione, andava in scena la più bella maratona del mondo. Non è la più veloce, anzi il finale in Central Park è parecchio insidioso. Ma è senz’altro la più caratteristica, quella che ogni runner sogna di correre almeno una volta nella vita.
Giovanni Caso di Magenta e Patrizia Lanticina di Cassinetta di Lugagnano hanno coronato questo sogno. Il primo sempre con Valentina nel cuore, la figlia tragicamente scomparsa due anni fa a Robecco mentre si allenava in bicicletta da corsa. La seconda al battesimo sulla distanza e reduce da un periodo di lunghi allenamenti.
C’era anche il sindaco di Gudo Visconti, Omar Cirulli a correre a New York e anche lui si è portato a casa la medaglia. E chissà quanti altri amatori e atleti navigati che si allenano quotidianamente sulle strade del nostro territorio.
Così come i runner locali hanno invaso Torino. Ottimi tempi quelli portati a casa da Ivano Papetti, Stefania Combi, Gianluca Zacchetti, Luca Vignati, Kris Benedan e Andrea Riva. Per tutti un’unica passione. Per tutti il sogno coronato dopo settimane di fatica e lunghi allenamenti.