― pubblicità ―

Dall'archivio:

Magenta: i giovani della Comunità Pastorale incontrano i candidati a sindaco

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Alla Sacra Famiglia una serata di carattere educativo in vista delle elezioni amministrative

MAGENTA – I giovani diventano protagonisti della campagna elettorale per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale. Il prossimo 12 giugno i cittadini saranno chiamati alle urne per scegliere chi dovrà guidare la città nei prossimi cinque anni, in un momento storico senza precedenti perché segnato prima dalla pandemia e poi dalle conseguenze della guerra in Ucraina.
 

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è il principale strumento per sostenere la fase di ripresa sociale ed economica partendo dalle comunità locali. È chiesto alle forze politiche in campo un grande senso di responsabilità. Lo sanno molto bene i giovani della Comunità Pastorale di Magenta che lo scorso 7 aprile hanno convocato nel salone della Sacra Famiglia i quattro candidati a sindaco, non per un confronto politico in senso stretto, ma per uno scambio di vedute informale e smart sul futuro della città. Un evento questo di “carattere educativo” che è stato coordinato da don Emiliano Redaelli e da Marco Laganà.

Oltre 20 ragazze e ragazzi hanno dialogato con i candidati Silvia Minardi (coalizione civica Progetto Magenta), Luca Del Gobbo (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia), Munib Ashfaq (La Nuova Italia), Enzo Salvaggio (Partito Democratico e civica Magenta Percorsi).

È stata l’occasione per approfondire diverse e importanti tematiche, conoscere meglio i quattro contendenti alla poltrona di primo cittadino, avere il punto di vista delle nuove generazioni. Tutto questo in modo pacato, senza mai alzare la voce e parlando esclusivamente di contenuti come espressamente richiesto dai giovani.

Don Emiliano Redaelli ha introdotto la serata rilevando che si tratta di giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni e che molti di loro voteranno per la prima volta. Ecco perché vogliono conoscere e capire le diverse proposte in vista delle amministrative.

Lo “scambio” è stato suddiviso in diverse fasi. Nella prima in plenaria i giovani hanno posto quattro domande ai candidati, che hanno risposto a rotazione avendo tutti a disposizione due minuti. Nella fase successiva si sono formati quattro gruppi dislocati in stanze diverse in cui, sempre a rotazione e in un tempo stabilito uguale per tutti, ogni candidato è entrato per presentarsi in modo informale. È stato chiesto loro in particolare di raccontare le loro idealità, cosa li ha spinti a fare politica. Con lo stesso sistema poi ogni candidato ha ascoltato i giovani, il loro punto di vista, i loro sogni.

È stata evidenziata la mancanza di attività e occasioni per i giovani. Oltre gli oratori sono pochissimi gli ambienti dedicati interamente alle nuove generazioni dove, in più alle attività sportive e ricreative, ci si possa confrontare su tematiche di attualità e di inclusione e dove trovare figure educative di riferimento.

I giovani della Comunità Pastorale di Magenta hanno chiesto se c’è la possibilità di destinare uno spazio dove svolgere queste attività e poi come abbattere le barriere architettoniche, riqualificare i parchi e i luoghi pubblici per renderli più fruibili, creare eventi e momenti capaci di aggregare i cittadini e mettere in comunicazione tutte le fasce d’età. Hanno anche posto l’attenzione sulle politiche di inclusione sociale e sullo sviluppo sostenibile.

 

Le risposte e le riflessioni dei quattro candidati a sindaco sono state puntuali e chiare.

In merito agli spazi per i giovani Silvia Minardi ha affermato: «È necessario mettere in campo una serie di azioni, creare momenti di confronto e spazi. Oggi gli adulti non sanno più come rapportarsi con i giovani. È importante fare incontrare le diverse realtà giovanili che sono presenti in città». Luca Del Gobbo, invece, ha detto: «Occorre avere un’idea di come i giovani possano tornare ad essere protagonisti. Stanno vivendo in un momento difficile. Serve attivare adeguate convenzioni con le agenzie educative, come gli oratori e individuare spazi idonei».

Per Munib Ashfaq bisogna «creare più occasioni di aggregazione per i giovani. Spesso si parla di loro solo in termini negativi. Non possono essere esclusi dal tessuto sociale. E in questo senso si devono coinvolgere anche le associazioni. E pensare anche a un luna park permanente perché il divertimento è importante. I giovani sono una risorsa, il futuro della città». Enzo Salvaggio, infine, ha detto che «il primo passo è quello di ascoltare e raccogliere le idee. Ci sono molti spazi vuoti. E per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro si potrebbero valutare anche forme di coworking e collaborazioni con le imprese».

Sul tema delle barriere architettoniche i quattro candidati a sindaco hanno richiamato gli strumenti normativi a disposizione per una amministrazione comunale, in primis il PEBA (Piano di eliminazione delle barriere architettoniche) e il PGT (Piano di Governo del Territorio), lo strumento principale di programmazione urbanistica che è importante per creare una città per tutti e quindi veramente inclusiva. Obiettivo dei candidati è di superare le situazioni critiche e prestare grande attenzione anche alle situazioni di maggiore fragilità attraverso progetti mirati.

 

Sul fronte della sostenibilità, delle aree verde e dei luoghi pubblici, il candidato Luca Del Gobbo ha detto: «Magenta è sede del Parco del Ticino. Serve riqualificare le aree verdi con delle vocazioni. Ci sono dei cluster tecnologici importanti di cui fanno parte diverse realtà e in cui Magenta deve entrare per capire e partecipare in modo attivo ai processi di innovazione». Munib Ashfaq ha aggiunto: «È fondamentale vivere in un ambiente sano. In questa città ci sono zone dove i lampioni restano accessi anche di giorno. È importante portare i ragazzi nel Parco del Ticino, fare conoscere e valorizzare le bellezze naturali, acquistare prodotti a km zero, muoversi in bicicletta».

Enzo Salvaggio, dal canto suo, ha detto: «Si deve lavorare per lasciare ai giovani un mondo migliore di quello che abbiamo trovato. In città ci sono 35 parchi da valorizzare. Esistono progetti importanti, come quello metropolitano che prevede la piantumazione di nuovi alberi. Occorre migliorare il sistema e la rete delle piste ciclabili e prevedere anche un idoneo ciclo-parcheggio». Per Silvia Minardi «la sostenibilità è un tema trasversale che tocca tutti i settori del Comune. Serve più attenzione per i parchi, affinché possano diventare come delle nuove piazze, luoghi di incontro, patrimonio di quartieri. È bene muoversi a piedi o in bicicletta».

Lo scambio plenario tra i giovani e gli aspiranti sindaci di Magenta ha poi riguardato il tema degli eventi. Per Munib Ashfaq «occorre lavorare per riqualificare le piazze e rendere più attrattiva la città, organizzare eventi capaci di aggregare, anche in chiave multiculturale, come la festa che si faceva dai padri somaschi coinvolgendo cittadini di nazionalità diverse. Un evento questo che attirava davvero molte persone ed era occasione di scambio culturale ma anche di piatti tipici tradizionali». Il candidato Enzo Salvaggio ha detto che occorre «partire dalla musica che è un elemento molto trasversale in città, per i percorsi scolastici, la presenza di bande cittadine e molte associazioni come Musik Factory. Tutte realtà che a Magenta, Città della Musica, potrebbero mettersi in rete e organizzare eventi».

Silvia Minardi ha affermato che «gli eventi non mancano, anche grazie alle proposte di diverse realtà cittadine. L’amministrazione comunale dovrebbe occuparsi di promuovere e coordinare gli eventi, magari creando un calendario condiviso. È importante anche favorire l’incontro tra i giovani e le altre generazioni. Il Comune potrebbe occuparsi in modo diretto solo di due o tre grandi eventi annuali».

Per Luca Del Gobbo, infine, «partendo dal principio di sussidiarietà, ogni realtà presente in città dovrebbe avanzare e organizzare proposte e l’amministrazione comunale intervenire solo quando necessario per supportarle. Magenta è la Città della Musica. In questo senso occorre valorizzare e coinvolgere personaggi come Bruno Casoni, eccellenza della Scala di Milano, e rilanciare il concorso internazionale di voci liriche».

 

 

 
Elezioni Magenta, le reazioni dei candidati a sindaco dopo l’incontro con i giovani
 

I quattro candidati a sindaco alle elezioni amministrative di Magenta hanno apprezzato lo “scambio” di carattere educativo avuto con oltre venti giovani della Comunità Pastorale che si è svolto nei giorni scorsi nei locali della Sacra Famiglia.

 

«Sono rimasta colpita da tante cose, a partire dall’attenzione dei ragazzi. – afferma Silvia Minardi (Progetto Magenta) – Non c’era nessuno con un cellulare in mano o che non seguisse, segno che la voglia di capire c’è e tanta.

Era un giovedì sera e il giorno dopo saremmo tutti andati a scuola o in università – magari anche presto – eppure i giovani c’erano e ci sono stati fino fondo.

Degni di nota anche la preparazione e la cura che è stata messa nell’organizzazione della serata e la consapevolezza mia che i giovani davvero riescono a farti guardare le cose da prospettive che noi non abbiamo più.

Mi è piaciuta molto la loro proposta di provare a guardare alle questioni della scuola (edilizia) dal loro punto di vista».

 

 

«È stato un incontro importante. – aggiunge Munib Ashfaq (La Nuova Italia) – Per la prima volta mi sono trovato con gli altri candidati a sindaco e faccia a faccia con i giovani.

All’inizio mi sono sembrati un po’ perplessi, forse perché si sono toccati diversi argomenti un po’ sconosciuti e che nel poco tempo disponibile per ogni candidato non è stato sempre possibile spiegare bene. La seconda parte, invece, ha sciolto il ghiaccio ed è stata a tratti divertente. In stanze diverse e a rotazione ogni candidato si è presentato in modo informale. Ho rilevato che non sempre i ragazzi hanno le idee chiare, probabilmente perché gli viene fatto vedere un mondo che non esiste. Nei loro confronti sono stato sincero. E la sincerità oggi manca nella politica. Rispondendo alle loro domande ho detto che la politica è diventata una cosa schifosa, perché ci sono persone pronte a scendere a patti anche con il diavolo. Credo sia importante organizzare tanti altri incontri con i ragazzi. Vogliono una città pulita, una città che pensi anche a loro».

 

Luca Del Gobbo (Lega, Forza Italia, Noi con l’Italia, Fratelli d’Italia) nel commentare l’incontro afferma: «Sono rimasto molto colpito da questi giovani che si apprestano a votare per la prima volta e che hanno deciso di incontrare i candidati a sindaco della propria città, mostrando un’attenzione positiva, nonché il desiderio di capire e approfondire il tema della politica. Oggi sembra che ne siano distanti, non è vero. Questo incontro ha voluto dare uno sguardo positivo nei confronti di chi impegna per costruire il bene comune. Della politica viene spesso fatta una narrazione negativa, di qualcosa distante e che non risolvere i problemi dei cittadini. Questi ragazzi invece hanno voluto guardare con attenzione, simpatia e soprattutto capire. Ho raccolto tantissimi spunti che si potranno utilizzare in caso di vittoria. Infatti, se sarò sindaco mi attiverò per sostenere anche il protagonismo dei giovani. Secondo il principio di sussidiarietà, occorre promuovere le esperienze che in modo autonomo nascono dal basso. In questo incontro i giovani hanno dato tanti spunti interessanti che sono tutti pertinenti all’agenda di un sindaco, come la costruzione di una città aperta, accogliente e attenta all’ambiente».

 

Enzo Salvaggio (Partito Democratico e civica Magenta Percorsi) ha detto: «L’incontro con i giovani mi ha lasciato nel profondo un dono che è stato quello di rivedere quali sono le motivazioni nel fare politica e perché continuare il proprio impegno ed ho cercato di trasmetterlo ai ragazzi.

È stato un dono anche perché ho potuto ascoltare quali sono le proposte, le idee dei ragazzi, come avvertono la politica locale. È stato anche un modo per ricucire quella che è la distanza tra la politica e le nuove generazioni. Ben vengano incontri di questo tipo e grazie alla Comunità Pastorale per il lavoro che ha fatto.

Spero che qualcuno dei ragazzi dopo questo incontro possa avere il desiderio di incontrare e capire la politica locale, di venire a trovarci in occasione di banchetti ed eventi che si organizzeranno durante la campagna elettorale.

Dal confronto ho colto spunti ed idee, la loro necessità di concretezza, di ricevere degli spazi adeguati per studio, iniziative ludiche e in generale la disponibilità di luoghi di aggregazione. In questo senso, l’aggregazione può avvenire anche attraverso lo sport».

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi