I docenti del liceo Bramante di Magenta scrivono: “Massimo appoggio ai nostri studenti, ma la scuola non cade a pezzi”

Naturalmente ci sono situazioni intollerabili, come quella dei termosifoni. Il rumore persistente riscontrato a partire dall’accensione degli impianti crea delle condizioni al limite dell’accettabile per tutti.

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I lavoratori del Liceo Bramante che sottoscrivono il presente comunicato stampa intendono esplicitare la propria posizione in merito alle condizioni strutturali dell’edificio e allo stato di agitazione degli studenti. Esprimiamo il nostro appoggio alle legittime richieste dei nostri studenti nel richiamare Città Metropolitana ai propri doveri, a garanzia dei diritti alla sicurezza, alla salute, al benessere e allo studio di chi accede agli edifici scolastici.

Fatta questa doverosa premessa, vogliamo sottolineare che, a nostro parere, l’affermazione circolata negli ultimi giorni secondo la quale “La scuola cade a pezzi” è un’evidente esagerazione che rischia di dare un’immagine fuorviante alla cittadinanza. Tuttavia, è innegabile la presenza di notevoli problemi strutturali, alcuni di lunga data (ad esempio le infiltrazioni di acqua piovana in vari luoghi dell’Istituto, in particolare in palestra), altre emerse recentemente (quali il malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento dopo l’installazione delle termovalvole). La situazione dei termosifoni è, oggettivamente, insostenibile: il rumore persistente riscontrato a partire dall’accensione degli impianti crea delle condizioni al limite dell’accettabile, sia per i lavoratori, sia per gli studenti; anche gli altri problemi strutturali, comunque, condizionano notevolmente lo svolgimento regolare della didattica. Non spetta a noi valutare da un punto di vista tecnico l’operato dell’Ente proprietario (Città Metropolitana) e non vogliamo suscitare una sterile polemica, né strumentalizzazioni politiche; tuttavia abbiamo l’evidente percezione di una sottovalutazione e una scarsa consapevolezza delle condizioni che si sono venute a creare negli ultimi anni: è evidente, per esempio, che gli interventi sulle strutture, sia quelli di manutenzione, sia quelli di riparazione o ristrutturazione, non avvengono né nei tempi, né nei modi consoni a garantire la regolare attività di un istituto scolastico, né ottengono effetti davvero risolutivi.

Come esempi citiamo la manutenzione del verde, che viene effettuata spesso in ritardo e durante gli orari di lezione (causando grandi disturbi), oppure gli interventi riguardanti le infiltrazioni di acqua piovana che non hanno mai risolto i problemi. Detto questo, riteniamo importante evidenziare che tutta la comunità scolastica, pur con le attuali difficoltà, sta lavorando con impegno e dedizione per fornire una offerta formativa all’avanguardia (citiamo, ad esempio, i 25 progetti extracurricolari attivati quest’anno o le molteplici proposte sportive). È mortificante constatare che l’immagine dell’Istituzione scolastica sia danneggiata da problematiche strutturali, sempre segnalate tempestivamente all’Ente proprietario, che mettono in ombra quanto di buono e di innovativo i docenti e la Dirigenza stanno, nonostante tutto, proponendo, anche con notevole disponibilità a sostenere ulteriori carichi di lavoro oltre a quelli curricolari.

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