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I 5 Stelle lanciano l’allarme: Novarese a rischio trivellazioni

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La nota del deputato pentastellato Davide Crippa

NOVARA – Rischio trivellazioni nella zona del Novarese. Dopo il progetto del pozzo di Carpignano Sesia, infatti, giunge la notizia di un interessamento da parte di Shell di effettuare dei sondaggi per analizzare il suolo in una vasta area tra Novara, Vercelli e Varese, comprendente ben 55 Comuni..
Per farlo la multinazionale del petrolio dovrà naturalmente ottenere parere positivo dal Ministero dell’ambiente, dalle Regioni Piemonte e Lombardia, ed infine dai proprietari dei terreni, pubblici e privati, per accedere ai fondi.
«Questo è il secondo pozzo che potrebbe interessare il novarese, coinvolgendo ben 51 comuni della zona di Cascina Alberto – spiega il deputato del MoVimento 5 stelle Davide Crippa -.

Il percorso è partito da febbraio quando Shell ha avviato un centinaio di incontri sul territorio per illustrare le proprie intenzioni, spiegando che, senza il consenso della popolazione, non si sarebbe pandati avanti nel progetto. Chiedere l’autorizzazione al ministero dell’Ambiente tra Natale e Capodanno, sperando quasi che tutto passasse in sordina, ovattato dal clima di festa, evidenzia il fatto che la Shell vuole andare avanti con il progetto, indipendentemente dal volere dei cittadini. Metteranno delle piastre vibranti e delle micro cariche esplosive per mappare il sottosuolo; nelle intenzioni di Shell si vuole avviare l’indagine entro la seconda metà del 2019. Siamo già nella fase per cercare di dare una fattibilità ad un’operazione che non deve essere fattibile: serve il divieto e la contrarietà di estrazione perché riguarda una zona vitivinicola, Gattinara, Ghemme, Mezzomerico, Suno, nella quale non possiamo permetterci nulla di questo sviluppo retrodatato e che non ha più nulla da dire in quest’epoca: dobbiamo investire sulle eccellenze del territorio, sulla valorizzazione dei prodotti e soprattutto sulle energie rinnovabili. Ancora oggi sentir parlare di idrocarburi e petrolio è allucinante. Ma tutto ciò è permesso da un Governo che ha lasciato aperta la porta alle perforazioni petrolifere, anzi, l’ha spalancata cercando di surclassare e superare le amministrazioni locali ed i cittadini cercando di decidere tutto a Roma, al Ministero, così che i parlamentari, i consiglieri regionali, i sindaci della zona possano dire “noi ci abbiamo provato a fermarli”.

Abbiamo già assistito a questa scena raccapricciante sulla questione pozzo di Carpignano Sesia: il Pd ha accompagnato in gita le delegazioni del territorio dal ministro Galletti, per esprimere la contrarietà a questo pozzo e pochi mesi dopo è arrivata la valutazione ambientale del ministero dell’Ambiente, firmata dal ministro Galletti, ha di fatto sancito la possibilità per Eni di effettuare le ricerche del caso. Oggi fortunatamente i Comuni sono indignati ed un comitato fortissimo di un ampio consenso cittadino ha avanzato un ricorso al Tar. Qui la politica deve prendersi le proprie responsabilità e non giocare a nascondino! Centro destra e centro sinistra su questo fronte hanno aperto le porte alle perforazioni petrolifere distruggendo di fatto i nostri territori. Come MoVimento 5 stelle avevamo già segnalato, nel 2012, con un cartello ironico di “vigneti al petrolio” ed oggi ci ritroviamo di nuovo a parlare delle stesse cose. E’ allucinante!».

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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