I Carabinieri del Comando Stazione Carabinieri di Gravellona Lomellina, hanno tratto in arresto due 21enni incensurati, poiché ritenuti responsabile del reato di truffa in concorso.I carabinieri nel corso del servizio perlustrativo, hanno proceduto al controllo di un’autovettura Fiat 500, con a bordo i due prevenuti.
Seguito controllo personale e veicolare sono stati rinvenuti 1400,00 euro in contanti, in banconote di diverso taglio e un sacchetto contenenti diversi monili in oro, quest’ultimo occultato sotto il sedile anteriore del veicolo. Successivi accertamenti hanno permesso di appurare che quanto rinvenuto era provento di una truffa perpetrata nelle ore precedenti ai danni di una signora di Broni, classe 1949. La vittima, convocata presso gli uffici del Comando Stazione di Gravellona Lomellina, ha riferito ai Carabinieri che nella stessa mattinata aveva ricevuto una chiamata da una donna, in lacrime, che asseriva essere sua figlia la quale le aveva passato un uomo, qualificatosi come un Carabiniere.
Quest’ultimo le aveva fatto credere che la figlia fosse stata tratta in arresto per omicidio stradale, chiedendole altresì, per poterla aiutare, 7000,00 euro in contanti o, nel caso in cui non avesse avuto tale disponibilità nell’immediato, le prospettava la possibilità di pagare con oggetti di valore. La donna dunque ha racimolato i contanti presenti in casa e ha raccolto i monili in un sacchetto.
Poco dopo, mentre l’interlocutore ha continuato a mantenere attiva la telefonata sull’utenza fissa (per evitare che la vittima potesse contattare altre persone o che ricevesse altre telefonate con il rischio di far sfumare l’azione delittuosa), un uomo si è presentato presso la sua abitazione e ha ritirato quanto già raccolto da lei in precedenza per poi allontanarsi a bordo della suindicata Fiat 500, dove lo attendeva il complice. Solo quando il marito è rincasato e hanno contatto la figlia sulla reale utenza telefonica, la vittima si è resa conto della truffa attuata ai suoi dann