ROBECCO SUL NAVIGLIO – Conoscere per non dimenticare le vittime del nazismo. “Ricordi di Kahla”, è il titolo del partecipato evento che si è svolto lo scorso 21 luglio nell’aula consiliare di Robecco sul Naviglio, nell’ambito delle numerose iniziative per la commemorazione delle vittime della rappresaglia nazifascista del 20-21 luglio 1944, organizzate dall’Amministrazione comunale, con l’Associazione Combattenti e Reduci e ANPI (Associazione nazionale partigiani d’Italia).
Nella sala consiliare gli studenti della classe 3ª G della scuola secondaria di primo grado “Don Lorenzo Milani”, plesso dell’istituto Comprensivo “Carlo Fontana”, anno scolastico 2017 – 2018, hanno portato la loro testimonianza del viaggio della memoria che hanno compiuto lo scorso maggio a Kahla, in Germania, luogo dove nel 1944 furono deportati dai nazisti decine di concittadini robecchesi.
Un viaggio questo che rientra in un progetto educativo di alto valore sociale, storico e linguistico voluto dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Fortunata Barni e dal dirigente scolastico Davide Basano, con il supporto fondamentale degli insegnanti Martina Baroni, Vincenzo Sorrentino, Gabriele Infante e Paola Cerini e la stretta collaborazione dei familiari dei deportati. Comune e Istituzione scolastica hanno lavorato in sinergia per permettere agli studenti di compiere al meglio il viaggio e in particolare per favorire gli scambi linguistici, anche grazie alla collaborazione con le Istituzioni tedesche: la municipalità di Kahla, l’associazione Walpersberger, la scuola tedesca partner del gemellaggio.
Gli studenti, che hanno appena completato il primo ciclo triennale in cui è stata introdotta la lingua tedesca, hanno vissuto una importante esperienza formativa con visite culturali, momenti di condivisione con i loro coetanei tedeschi ma anche attimi di viva commozione nel corso delle cerimonie in ricordo delle vittime. Sono stati ospitati dal 9 al 13 maggio, presso famiglie di studenti di Kahla e in primavera i ragazzi tedeschi saranno ospitati a Robecco.
«Mi auguro che lo scambio in atto sia solo la prima tappa di un percorso strutturato di condivisione culturale e umana con le famiglie di Kahla: i nostri ragazzi, per maturare un’idea di cittadinanza inclusiva, hanno un bisogno vitale di stimoli interculturali, tanto più se coniugati, come in questo caso, a una riflessione sulla nostra storia. Sono fermamente convinto che un popolo incapace di guardare al di là dei propri confini non abbia futuro», afferma il dirigente scolastico Davide Basano.
In aula consiliare lo scorso 21 luglio gli studenti della 3ª G hanno potuto raccontare la loro esperienza in Germania e poi ricevere ciascuno una pergamena e un segnalibro in ricordo dalle mani degli amministratori e dei familiari dei deportati.
«Abbiamo capito che un pezzo della nostra storia, una parte del nostro piccolo paese e dei nostri concittadini è lì, a Kahla, un luogo in cui, nonostante la distanza, ci sentivamo “a casa” perché era viva la presenza di Robecco. – hanno affermato i ragazzi – Al Walpersberg c’è una targa posta dal Comune di Robecco con la scritta “Perdonare ma non dimenticare”. Sono parole forti che ci hanno colpito: dopo tutto quello che è successo il perdono non è facile e scontato, a volte quasi incomprensibile, ma è importante per guardare al futuro in modo consapevole; non dimenticare è un invito alle nuove generazioni perché solo conoscendo, scoprendo e raccontando si può davvero tenere viva la memoria».
E proprio sulla memoria e il ruolo delle nuove generazioni si è focalizzato l’intervento del sindaco Fortunata Barni: «Con questo progetto è stata scritta una nuova e importante pagina nella storia della nostra comunità. È stato compiuto un passo in avanti, andando oltre al ricordo dei fatti storici e alle commemorazioni rendendo protagonisti responsabili e propositivi i nostri studenti.
Questa esperienza maturata dai ragazzi, lo scambio culturale e linguistico con i loro coetanei tedeschi, l’impegno a tramandare il ricordo di quanto è accaduto permettono di realizzare in modo concreto il desiderio dei nostri deportati e delle loro famiglie di mantenere viva la memoria attraverso i giovani che si sono attivati con successo. Credono nella pace, nella tolleranza, nella possibilità di costruire un mondo migliore per tutti, un mondo giusto senza barriere materiali o ideologiche. Questo è un progetto di grande valore che deve continuare a crescere, anno dopo anno. Un grazie di cuore a quanti lo hanno reso possibile».
L’insegnante Martina Baroni ha aggiunto: «Il viaggio a Kahla è stato intenso e non facile, una grande esperienza di vita per i ragazzi. Hanno visto di presenza cose studiate nei libri di storia, i luoghi della deportazione e della sofferenza. Si sono messi in gioco e sono stati bravissimi».
In aula consiliare erano presenti, tra gli altri, il vicesindaco Enzo Giovanni Barenghi e la consigliera comunale Alessandra Maltagliati che ha fattivamente collaborato alla stesura e realizzazione del progetto educativo con il sindaco Fortunata Barni e la professoressa Itala Ceruti, nipote di un deportato robecchese.
«Ci sentiamo carici di una responsabilità grande: raccontare e testimoniare quello che abbiamo imparato e che nei giorni a Kahla abbiamo scoperto, visto e vissuto. Non è facile, ma ce l’abbiamo messa tutta. Ringraziamo coloro che ci hanno permesso di vivere questa grande esperienza di cui facciamo tesoro e che porteremo per sempre nei nostri cuori», hanno concluso i ragazzi che in maniera matura e spontanea hanno già iniziato, giorno dopo giorno, a dare il loro contributo per tenere viva la memoria sui tragici fatti del 1944 e le deportazioni di decine di robecchesi in Germania.