Gli Europei sul sofĂ : Italia Spagna con gli azzurri in versione Rocky Balboa…. anzi Gigio Donnarumma

Imbarazzante superiorità dei nostri avversari. Una brutta Italia che è scesa in campo pure senz'anima

Faccia da bar chiuso e come diceva il mitico Enrico Beruschi: “E aloraaaa….”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO - "Un bar non è solo un locale dove la gente va a bere un caffè o una bibita Un posto...

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Era il 1988 quando ho visto per la prima volta la Spagna contro la nostra nazionale, all’epoca piĂą che di Corrida e del Re non sapevo molto del paese iberico.

Le loro squadre di club erano molto popolari e famose ma la nazionale era ferma al 1960! Una partita mai banale e sempre con contesto importante. Ieri sera ho rivissuto tutte le sfide col paese cugino.

La mente va all’epica sfida del 1994 decisa da un grandissimo goal di Roberto Divin Codino Baggio
Ieri sera per non sbagliare i nostri non hanno neanche tirato in porta. Solo negli ultimi secondi hanno cercato di creare qualcosa vicino a un’azione di fuoco o gioco…
La Spagna poteva vincere 4 a 0 e l’amletico Spalletti ha perso tutto il credito passato. Forse l’avversario ha dominato e non era albanese ma molto piĂą consistente. Decide di non decidere sembra il ritornello del nostro tecnico.

Una squadra da oratorio che ha giocato alla viva il parroco Oreste. Scappati di casa visto le orrende giacche. I giallorossi sembrano dei leoni o un matador che gioca col toro per non mandare a casa subito il pubblico pagante.

Io mi esalto all’ammonizione e tra un Pierino versione toscana; Cuccurella & Chiesa: certo forse un prete serve a questa nazionale dove molti giocatori credo paghino per giocare.
Sempre la solita Italia che deve sempre arrivare all’ultimo punto per passare un turno dove passano quasi tutte. Le prime due dei gironi piĂą le 4 migliori terze ma sembra che Spalletti voglia fare il record di riuscire ad arrivare 4 o terzo senza migliore piazzamento.

Forse devono capire che pure con le nazionali vince chi fa goal non con le parate. Unico da salvare con un bel 10 il nostro portierone Gigio Donnarumma: senza di lui sarebbe stata una sculacciata a dei dilettanti.
Possibile che questa nazionale non ha mai avuto un gioco??? Non riuscivano a fare tre passaggi di fila e neppure il contropiede funzionava.
Un mister che sembra caduto nel nome gioco italico e con una capacitĂ  zero di capire la paura della partita. Troppi stranieri??? Beh, non abbiamo mai giocato bene e sempre con la paura del talento
Baggio o Del Piero e giĂą di questo passo non abbiamo mai dato spazio alla fantasia.

La cultura del gioco brutto e sporco come il rutto del brutto uomo uscito dal circolo. Tranne alcuni nomi gli altri mi chiedo chi sono e dove giochino. Nel 1994 sapevo pure la media e presenze !!! Certo avevo un’altra etĂ  ma la sofferenza sempre qui sta. Tra la gomitata di Tassotti e i calci di ieri sera voglio dire: piĂą passaggi e meno tatuaggi
Mettere dentro il leone per fare correre il pallone o i giocatori del pallone??? Qui non gira la sfera nè le gambe. Difendevano lo 0-0 poi sembrava che andasse bene pure lo 0 a 1…
Adesso tra qualche giorno arriva la Croazia …Ma prima di cambiare le gambe e le danze devono cambiare teste. Con questa mentalitĂ  piccola borghese e provinciale non si potrĂ  mai avere il gioco astrale degli spagnoli.
Ti hanno ucciso col gioco, possesso palla, corsa e schemi. Un allenamento per loro e un supplizio per noi .

La partita l’ho vista al circolo tra uomini con unghie del piede da “ragazzo di campagna” , personaggi con versi da Jimmy il fenomeno: ma i fenomeni ieri erano solo con maglia rossa !!
Stesso sponsor tecnico ma diversa tecnica di gioco … Una Italia versione Rocky pardon Donnarumma…
Brutta, senza anima e senza idee e senza allegria
Sofferenza come vedere una partita tra gente non consumante con alito pesante, aria dinanzi e dietro e rutto libero. Una nazionale in ciabatte come i clienti di questa bettola.

Noi abbiamo giocato in ciabatte loro in scarpe da ballo …Non chiedere mai quando sarĂ  l’ultima partita non chiedere mai se sarĂ  dura la partita. Gioca ogni partita come se fosse la partita decisiva.
Possibilmente senza ciabatte…”.

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