“Attualmente mi trovo ad avere perso la mia indipendenza. Da piu’ di 8 anni vivevo da sola a Milano, ero una persona attiva e dinamica, ed ora non sono piu’ in grado neanche di fare una passeggiata da sola”. E’ quanto ha messo a verbale ai carabinieri la ragazza di 32 anni vittima negli ultimi di due di pesanti episodi di stalking che sarebbero stati commessi dall’ex fidanzato di un anno piu’ grande. L’uomo e’ stato arrestato lo scorso venerdi’ dai militari della compagnia Porta Monforte di Milano e portato in carcere. Per lo stato d’ansia e timore per i comportamenti ossessivi del 33enne, la giovane e’ stata costretta ad abbandonare, per il momento, il lavoro a Milano e a rifugiarsi dai genitori a Roma.
Le intercettazioni, captate a metà novembre, mostrano uno scenario “preoccupante” una “progressione criminosa” che, secondo il Gip, “determina anche un pericolo di commissione di reati con uso di mezzi di violenza”. In particolare il 15 di novembre il 33enne avrebbe telefonato a due negozi ferramenta dicendo di avere “bisogno di un acido corrosivo” e chiedendo quali tipi di acidi fossero in grado di “sciogliere pure dei metalli” per poi mettere in atto tentativi di incontrare e contattare la ex che non gli risponde al telefono. Per il giudice si tratta di una ricerca “improvvisa e immotivata”, almeno per scopi lavorativi, visto che l’uomo lavora “come dottore commercialista in uno studio tributario e societario di Milano”.
Sono decine e decine, come emerso nell’inchiesta dell’aggiunto Letizia Mannella e del pm Giulia Floris, gli episodi di stalking portati avanti dall’uomo contro l’ex fidanzata di 32 anni, tra Milano e Roma e a partire dallo scorso settembre, quando lei aveva deciso di lasciarlo. Tra questi, oltre a telefonate e messaggi anonimi, anche quegli accessi “a mail, profili internet e piattaforme social” della donna, “sostituendosi” a lei e “pubblicando foto, contenuti e commenti tali da offenderne l’immagine e reputazione”.
In particolare, sarebbe entrato con “attacchi hacker” pure nei sui profili “Facebook, Airbnb, Share Now, Trenitalia”. La donna, come si legge negli atti, per la “paura” era stata costretta “ad alterare le proprie abitudini di vita”, a lasciare Milano e ad andare a vivere a Roma dai suoi genitori. Non usciva più di casa e non andava nemmeno più in ufficio, ma lavorava da remoto temendo “aggressioni”. Aveva anche dovuto bloccare “carte di credito, carte di debito e pin di accesso al conto”. Il 26 ottobre, tra l’altro, sempre mentre lei era all’estero, le era entrato di nuovo in casa e dal tablet di lei aveva cambiato “alcune password” usate dalla donna. Oltre a danneggiarle l’auto e la bici, la pedinava mandandole contemporaneamente messaggi “anonimi” in cui scriveva frasi in inglese, il cui senso era “se ti guardi attorno, puoi vedermi”. L’avrebbe seguita fino a Londra dove lei era andata per lavoro.
Nel frattempo, era entrato sul suo profilo Linkedin pubblicando foto, “commenti e post volti a screditarne la professionalità”. Tra il 3 e l’8 novembre, poi, avrebbe effettuato on line “ordini di cosmetici per un valore complessivo pari ad 2.919 euro” a nome della donna. Il 33enne, in carcere per stalking, è anche indagato per accesso abusivo a sistema informatico, violazione di domicilio, danneggiamento e sostituzione di persona. L’inchiesta è scattata dopo la denuncia della donna. Lei ha raccontato che aveva deciso di lasciarlo anche perché lui le aveva chiesto persino di “rinunciare ai suoi hobby” e ai divertimenti.