MAGENTA Lo si potrebbe definire un giorno storico per la città di Magenta. Numerose famiglie di religione musulmana si sono ritrovate nell’area ex Fiera di via Crivelli a pregare e a festeggiare una ricorrenza importante. Insieme ad alcuni cittadini e alla comunità cristiana che è stata invitata per l’occasione. Mamme con i bambini che oggi siederanno a tavola per il pranzo con tutta la famiglia.
“Una parte del cibo dovrà essere data ai più poveri – dice una ragazza – è così che vuole la nostra religione. Le altere due parti saranno per noi e per gli amici che verranno. Oggi saremo in tanti, come sempre”. L’associazione ‘Moschea Abu Bakar’ ha radunato moltissime famiglie provenienti dal magentino. Non ripetiamo le vicende giudiziarie più volte spiegate nei nostri articoli. Oggi era il primo passo verso un futuro diverso. Perché, come ha detto il presidente della Pro loco Pietro Pierrettori, la Magenta di domani non sarà più la Magenta di ieri.
“Le difficoltà c’erano state anche negli anni ’50 e ’60 con l’arrivo in città di tantissimi meridionali. Sono cose normali quando si mischiano modi di pensare differenti. L’importante è saper costruire una comunità che possa camminare insieme per un futuro migliore”. Le parole che rispecchiano le preghiere recitate dall’Imam Ahmed Elabbasy, egiziano che vive a Corbetta. Ha accolto l’invito anche il parroco don Giuseppe Marinoni, insieme ad altri due sacerdoti di Magenta. Don Giuseppe ha sempre sostenuto la causa dell’associazione islamica di avere un luogo per poter pregare.
“Oggi è la vittoria della Costituzione italiana – ha detto Munib dell’associazione Abu Bakar – un ringraziamento a tutti coloro che ci sono stati vicini e che ci hanno sostenuto”. E così anche il segretario del PD Luca Rondena. Alla fine una stretta di mano tra il parroco don Giuseppe e l’imam Elabassy.