«Si è celebrata il 5 maggio la Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia. La nostra società ipersessualizzata sottovaluta questi crimini e promuove la sessualizzazione precoce dei minori, che li incentiva.
Davanti alla Tv, perfino ai cartoni animati e soprattutto su internet, la salute psicofisica di bambini e ragazzi è in pericolo. Politica e istituzioni devono fare di più per proteggerli da adescamenti e abusi. Lo scorso marzo abbiamo accolto con favore la delibera di Agcom sul Parental Control, ovvero l’implementazione di filtri e blocchi nei contratti per la fornitura di rete internet, ma è stato solo un primo passo ancora insufficiente e troppo lacunoso (i sistemi devono essere pre-attivati soltanto sulle offerte dedicate ai minori). Perché i minori siano davvero tutelati dai pericoli della Rete, e quindi da pedofilia e pedopornografia, occorre una vasta operazione culturale, è necessario sviluppare una nuova consapevolezza nell’utilizzo dei media, in particolare dei media digitali. Auspichiamo che Giornate come questa siano l’incentivo a fare di più. La protezione dei bambini non è più rimandabile, come da mesi chiediamo con la nostra campagna “Piccole vittime invisibili – Tuteliamoli in rete”». Cosi Francesca Romana Poleggi, del comitato direttivo di Pro Vita & Famiglia.
REGIONE LOMBARDIA”Minacce – afferma l’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Elena Lucchini – che gravano sul futuro della nostra intera comunità”.
I DATI – Nel 2022 sono 149 gli arresti legati ai casi di pedopornografia, 12 nei primi 3 mesi del 2023. L’anno scorso sono stati 2622 i siti internet contenenti immagini pedopornografiche oscurati e resi irraggiungibili agli utenti della rete italiani e 1.466 le persone denunciate per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale di minori, mentre sono 299 le persone denunciate già dopo i primi tre mesi del 2023.
Nei primi tre mesi di quest’anno sono già 56 i minori di età inferiore ai 13 anni adescati in rete, mentre sono 34 le vittime adolescenti (14-16 anni). Nel 2022 i casi di adescamento erano stati 430.
MINACCIA PER TUTTA LA COMUNITA’ – I dati diffusi dalla Polizia postale, commenta l’assessore, “confermano il forte impegno delle Forze dell’ordine nel contrasto di questi spregevoli reati. Alle donne e agli uomini in divisa va il nostro ringraziamento. Le istituzioni – afferma l’esponente della giunta Fontana – hanno il dovere di tenere alta l’attenzione su un fenomeno spesso sommerso che coinvolge molti bambini e ragazzi, con conseguenze pesantissime sulla loro salute psico-fisica e sul loro futuro”.
PRIMA DI TUTTO LA PREVENZIONE – Per contrastare i crimini, per impedire l’abuso e lo sfruttamento sessuale a danno dei minori e per responsabilizzare ogni cittadino, sostiene Lucchini “sono necessarie strategie di prevenzione efficaci sia a livello nazionale che internazionale, nonché adeguate campagne di informazione consapevole. I minorenni sono sempre più esposti ad abusi sessuali perpetrati soprattutto attraverso piattaforme online e non solo da adulti ma anche da coetanei o da giovani”.
L’IMPEGNO DELLA REGIONE – Per questo, ha evidenziato l’assessore regionale, “siamo tutti impegnati in un costante lavoro di formazione e di aggiornamento sulle nuove frontiere del web ma accanto alla necessaria attenzione ai dispositivi tecnologici dobbiamo sempre riconoscere quanto sia prezioso saper mettere in campo strumenti di ascolto e valorizzare le capacità umane e professionali di chi assiste le vittime. Crediamo – conclude Lucchini – nell’alleanza tra tutte le istituzioni per sensibilizzare i genitori e gli educatori sui rischi della rete e dei social network”.
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