“I dati ministeriali ci obbligano a guardare in faccia la realtà: il 63,3% degli autori delle violenze denunciate è italiano, mentre il 36,7% è straniero a fronte del 12% circa di popolazione straniera in Lombardia. Non è un’opinione, sono numeri ufficiali, e ignorarli significa voltarsi dall’altra parte davanti a un problema enorme. La lotta alla violenza sulle donne parte dalla verità.”
Lo dichiara Silvia Scurati, consigliere regionale della Lega in Lombardia.
“In Lombardia – prosegue Scurati – 6.342 donne sono state prese in carico nel 2024, di cui 2.500 nella sola provincia di Milano. Per cittadinanza, il 66,9% delle vittime è italiana, mentre il 33,1% è straniera. Ognuno può interpretarli come vuole, ma i dati sono questi: la violenza di genere è un fenomeno trasversale, ma con un peso significativo legato a contesti culturali che non riconoscono pienamente la dignità della donna”.
“Per questo – aggiunge Scurati – dobbiamo combattere senza ambiguità tutte quelle culture e quei modelli che considerano la donna un oggetto da controllare o una figura da sottomettere. Chi giustifica la violenza con radici culturali, religiose o tradizionali deve sapere che in Lombardia queste giustificazioni non avranno mai spazio”.
“Accanto al lavoro culturale – continua – c’è l’impegno concreto della Regione. Per il Programma 2024/2025 abbiamo messo a disposizione 16.502.409,40 euro già stanziati tra 2023 e 2024, destinati al funzionamento dei servizi antiviolenza:
• 9.486.544 euro ai 56 Centri antiviolenza,
• 15.395.644,40 euro alle 173 Case rifugio.
Si tratta di risorse fondamentali per garantire accoglienza, protezione, ascolto e percorsi di uscita dalla violenza. Le donne devono sentirsi libere e sicure nel denunciare – conclude Scurati – la Lombardia continuerà a fare la sua parte con fondi, servizi e politiche dedicate”.





















