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Gelli: “Un milione e 700 mila euro per il diritto allo studio”

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Sindaco: “Piano condiviso con tutte le realtà cittadine”. L’Assessore delegato: “Lanciamo la provocazione di ‘reclutare’ prof. volontari che ci diano una mano per aiutare i ragazzi con disabilità. Un sostegno concreto per i più fragili. Un progetto che può funzionare”

MAGENTA –  “Il Piano per il Diritto allo Studio che portiamo venerdì sera in Consiglio comunale è frutto di un percorso di massima condivisione con il mondo della scuole, le famiglie e le associazioni, nel segno del principio di sussidiarietà”. Così il sindaco Chiara Calati prima di passare la parola all’Assessore delegato Simone Gelli.  Questi ha spiegato come l’obiettivo di fondo sia quello di valorizzare le strutture scolastiche presenti in città, attraverso progetti chiari e definiti. “Ci mettiamo in gioco con tanto di questionario di gradimento e la costruzione di un gruppo di lavoro aperto a più contributi. Inoltre, anziché presentare progetti didattici a pioggia, belli ma poi spesso solo sulla carta, abbiamo preferito concentrarci solo su alcuni di questi”. Non pochi comunque, 37  “tutti realmente finanziati e quindi attuabili e per cui abbiamo messo 5 mila euro in più rispetto al passato”.

 

Sulla partita per il diritto allo studio il Comune di Magenta mette un milione e 700 mila euro. “Questo è un cantiere aperto – ha precisato Gelli – perché abbiamo spacchettato in tre il provvedimento. Accanto, infatti, al tradizionale piano ci stiamo muovendo per la revisione delle fasce Isee, oltre che per riavviare le convenzioni con molte realtà cittadine. Convenzioni – ha puntualizzato il vice Sindaco  – che la vecchia Giunta aveva congelato”.  L’assessore della Lega Nord ha poi evidenziato la mappatura che gli uffici stanno conducendo per quanto riguarda le fasce di reddito. “La nostra città si è indubbiamente impoverita. Abbiamo perso negli ultimi anni almeno 100 mila euro di gettito. Questo è un aspetto di cui non si può non tener conto. Il nostro lavoro – ha continuato – da un lato è teso a vedere dove ci sono degli sprechi, così rendere più efficace l’azione della macchina comunale, dall’altro lato, ci muoviamo nella direzione di rivedere parametri per le famiglie risalenti al 2008, ossia, prima della crisi economica e quindi non più attuali”.  

Entrando più nello specifico del diritto allo Studio 2017/2018 Gelli ha elencato i diversi progetti. Che vertono dal bullismo al cyberbullismo, quindi sulla violenza di genere, sino all’educazione stradale. Particolare attenzione alle disabilità. “Abbiamo 55 ragazzi con problematiche varie. Abbiamo voluto mettere 100 euro di contributo aggiuntivo per ciascuno di loro. E’ chiaro che si tratta di un segnale, però importante. Sappiamo bene che ciascuno di loro ‘costa’ a livello di servizi  7.500 euro. E’ una problematica aperta come quella del sostegno da garantir loro”.

Ed è qui che emerge una “provocazione” molto forte – ma anche molto bella – che la Giunta Calati lancia alla città.

“Davanti ai tagli di 450 milioni di euro messi in atto dal Governo, abbiamo pensato che i prof. in pensione possano essere una risorsa preziosa per affiancare questi ragazzi. Ne abbiamo già parlato coi dirigenti scolastici e sono d’accordo con noi”. In altre parole, una nuova forma di volontariato per supplire alla mancanza di ore di sostegno, o comunque, di assistenza scolastica, di cui questi soggetti più fragili necessitano.

Gelli non  ha tralasciato nemmeno il tema della liste d’attesa per quanto riguarda le Scuole dell’Infanzia:“Saranno anche cambiati i tempi ma eravamo riusciti quasi ad azzerarle, mentre ora abbiamo 66 bambini che aspettano… in fila”.  Infine il tavolo di coordinamento dei plessi scolastici. “Uno strumento di governance essenziale – ha concluso il vice sindaco – ma anche uno strumento a geometria variabile. Lo convocheremo almeno una volta al mese, ma non sempre con gli stessi interlocutori. Le problematiche legate alle scuole, infatti, sono molteplici. Pensiamo anche agli aspetti di edilizia scolastica. Perciò a fianco di alcuni soggetti fissi, come i dirigenti scolastici, ce ne saranno altri che coinvolgeremo a seconda delle necessità del momento. Crediamo possa essere un valore aggiunto”.

F.V.

 

 

 

 

 

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