MAGENTA – “Non c’è alcuna mancanza di rispetto nei confronti delle Scuole Paritarie cittadine, né tanto meno, più diffusamente, rispetto al mondo dell’associazionismo, che svolge un’attività ancorché insostituibile all’interno della nostra città. Semmai la convocazione avvenuta a bilancio approvato è una questione di serietà: di solito parlo una volta sola, non mi piace dare delle garanzie quando poi non posso magari mantenerle”.
A parlare è Simone Gelli, Vice Sindaco e assessore al Bilancio della Giunta di Chiara Calati che ripercorre i diversi passaggi della vicenda che ha dato adito ad una nuova polemica. “Come è noto da tempo e come ho avuto modo di dire su tutti i tavoli c’era il piano industriale di Aemme da chiudere. Una posta che valeva per il Comune di Magenta la bella cifra di 280 mila euro. Nel caso in cui la questione si fosse chiusa negativamente, ci saremmo visti costretti a tagliare tutte le spese non indifferibili, comprese, naturalmente, le convenzioni”.
In altre parole, per il Vice Sindaco mancava una tessera, ancorché decisiva, del mosaico. “Addirittura se quello fosse stato lo scenario che poi siamo riusciti a scongiurare ogni Magentino si sarebbe trovato con un rincaro di 9,38 euro a cittadino. Il mio impegno e quello di tutti gli uffici, in questi mesi, è stato quello di trovare un’altra via da percorrere. Alla fine ci siamo riusciti – sottolinea l’Assessore- abbiamo chiuso con Aemme sotto i 100 mila euro. Ciò significa non solo aver garantito la medesima capacità economica a tutti gli assessorati, ma nel caso delle Paritarie, abbiamo riconfermato la convenzione a 30 mila euro e ne abbiamo messi in più altri 5.000 come segnale di attenzione”.
Da ultimo Gelli, non si esime da una critica al PD: “Trovo davvero surreale, a tratti grottesco, che chi ha affossato le Scuole Paritarie della città si erga ora a loro paladino di questi istituti. Proprio loro che hanno tagliato ben 60 mila euro durante la loro Amministrazione. Non aggiungo altro”.
Fabrizio Valenti