RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO – “Ringrazio Progetto Magenta per avermi reso edotto di essere portavoce di Luca Del Gobbo, al quale mi sono rivolto per chiedere un lauto stipendio e soprattutto per avermi fatto sapere di essere alleato del Pd. Sulle accuse di voler aumentare le tasse, credo che il Minestrone sempre più avariato, abbia gravi effetti tossici su chi scrive i comunicati stampa. Urge un intervento del Nucleo Antisofisticazioni dei Carabinieri.
Dopo aver letto il comunicato stampa di Progetto Magenta, ho immediatamente contattato Luca Del Gobbo per reclamare un regolare contratto con annessi emolumenti, quale suo portavoce durante questa tragicomica campagna elettorale; mentre per quanto riguarda l’alleanza con il Pd di Salvaggio, ricordo a Silvia Minardi che chi e’ stata nel Pd per decenni, vantandosi di aver portato alla ribalta della politica magentina, proprio il candidato Sindaco del Pd, era lei, non io.
Credo che dopo la figuraccia da mille e una notte, rimediata sulla vicenda della chiusura di Asm, e dopo la ancor più ridicola proposta, smascherata in due nano secondi, di assumere presso il Comune di Magenta, tutti e trenta i dipendenti di Asm, si stia cercando di spostare l’attenzione su un tema che mai nessuno di noi ha pensato di fare, ovvero aumentare le tasse.
D’altra parte basta vedere gli ultimi 20 anni di governo di Magenta per capire come le mani nelle tasche dei magentini le abbiano sempre messe in quantita’ industriali, per essere in tema, il centrosinistra, nel quale Silvia Minardi da anni era punto di riferimento, sino alla mancata candidatura del 2012 a cui venne preferito Invernizzi.
Il programma del Centrodestra, e dunque anche mio, è molto chiaro a riguardo: essere vicini al mondo produttivo ed in particolar modo ad imprenditori ed artigiani. Quando poi si parla di oneri di urbanizzazione, non è un mistero per nessuno che a Magenta gli oneri si pagano e si sono sempre pagati, in maniera equa ma anche in modo da valorizzare la città. Vero è che durante la stagione degli esposti, ovvero dal 2002 al 2012 da parte di quel centrosinistra in cui Silvia Minardi era capo politico in consiglio comunale, non vi fu mai nessun problema, dal momento che tutto venne fatto in maniera non solo regolare ma anche equa rispetto a tutti gli interventi in città, senza mai vessare nessuno. Oggi, si può dire che deve valere lo stesso principio? A mio parere si.
Quanto all’utilizzo degli oneri all’interno del bilancio consiglio tutti di studiare un pochino, alla luce del fatto che i bilanci pubblici che abbiamo discusso in questi anni, sono molto chiari in materia e “parlano da soli”. Ci sono interventi che possono essere definiti ordinari ed altri che sono straordinari e come tali possono essere tranquillamente trattati. In sostanza credo che il Minestrone Minardi, fossimo a Masterchef, otterrebbe giudizi molto pesanti sia da Canavacciuolo che dagli altri giudici chef. Credo infatti che, visti i tanti attempati ex, il minestrone, come già risposto a qualche candidato, non sia fresco ma cominci ad avariarsi sempre più, tanto che direi che sarebbe bene far intervenire il Nucleo Antisofisticazioni dei Carabinieri, a tutela di tutta la comunità. Se non ci fosse da ridere, direi che sarebbe il caso di cominciare a preoccuparsi. Consiglio Progetto Magenta di dedicarsi ai droni con cui si vuole dare più sicurezza a Magenta, (sono dispiaciuto di non aver letto l’acquisto di batterie antimissile da piazzare ai quattro angoli della nostra città); dopodichè venendo alle cose più serie, capisco l’imbarazzo di Silvia Minardi rispetto alla sua coalizione che proprio sulla sicurezza fa acqua anche sul Patto Locale, infatti, mentre il suo alleato Ballarini a Corbetta approva la convenzione per l’allungamento del Patto Locale per altri tre anni, la stessa convenzione, a Magenta riceve voto contrario proprio da Progetto Magenta nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Insomma direi che ci sono tutti gli ingredienti per chiamare il noto Chef Canavacciuolo e farlo partecipare ad una nuova puntata ambientata a Magenta del noto programma: “Cucine da Incubo”.