MAGENTA – “Il protocollo d’intesa per il controllo di vicinato che ho sottoscritto stamani in Prefettura non è certo il frutto di un colpo di sole. In realtà si tratta di un’iniziativa importante che punta a dare regole d’ingaggio precise su tutto il territorio rispetto ad un’esperienza, quella appunto del controllo di vicinato, che finora si era sviluppata a macchia di leopardo ed in modo perlopiù volontaristico sul territorio della provincia”.
E’ quanto afferma il vice sindaco e assessore alla Sicurezza Simone Gelli tornando sul provvedimento che l’Amministrazione di Magenta ha fatto sua assieme ad una quarantina di comuni di Milano e provincia, tra cui, per esempio, oltre al capoluogo lombardo, Legnano, Busto Garolfo, Arese e Assago. “Nessuno vuol cancellare quanto fatto fin qui – chiarisce Gelli – però, è evidente che finora il progetto non ha avuto regole uguali ovunque. Il supporto della Prefettura va proprio in questa direzione. Adesso, per esempio viene istituzionalizzato il rapporto con le Forze dell’Ordine, c’è il ricorso al 112 come numero unico per l’emergenza in Lombardia, viene coinvolta la Polizia locale con ruolo di formazione e la possibilità di fare corsi. In altre parole, si punta ad avere un unicum realmente condiviso”.
Gelli rimarca poi un altro aspetto a suo dire strategico: “L’impostazione qui, fermo restando il coinvolgimento dei cittadini, viene esattamente ribaltata: infatti, il coinvolgimento di Polizia locale, Forze dell’ordine e Prefetto serve anche nel definire quelle aree sensibili della città, in cui vuoi per la presenza di un maggior numero di reati predatori, vanno tenute in evidenza per l’avvio del controllo di vicinato”.”Insomma – prosegue il vice sindaco – non mi sono certo inventato io questo percorso. La volontà è quella di rendere omogenea questa esperienza. Si punta al rafforzamento del coinvolgimento dei soggetti privati, ma si parla anche di formazione e di come procedere allo ‘scouting’ dei cittadini che intendono aderire al controllo di vicinato. C’è un filo diretto con il Comitato provinciale per la sicurezza pubblica. Come capirà anche il consigliere Razzano è qualcosa di molto serio, così come la nostra volontà è solo quella di migliorare le precedenti esperienze”.
Il protocollo avrà una durata di 3 anni con la possibilità, naturalmente, cammin facendo di inserire modifiche al documento oggi sottoscritto. Nelle prossime settimane, inoltre, dovrebbero iniziare le prime riunioni operative e a settembre si dovrebbe entrare nel vivo con questa ‘fase 2’ del controllo di vicinato.
Fabrizio Valenti