“Chiederemo alla Procura di svolgere una serie di approfondimenti su alcune impronte in casa Poggi, inclusa la numero 33. E’ di interesse anche la numero 10, quest’ultima gia’ oggetto dell’incidente probatorio e, in ipotesi, attribuibile a un’altra persona che ha partecipato al crimine”.
Pasquale Linarello, il genetista della difesa di Alberto Stasi, spiega all’AGI perche’ presto sara’ chiesto dai legali dell’unico condannato per il delitto ai pm di Pavia di poter focalizzarsi sulla traccia al centro dell’interesse degli inquirenti nella nuova indagine sull’omicidio di Chiara Poggi. “Si puo’ lavorare su una parte dell’impronta 33, quella che venne asportata dal muro grattando l’intonaco con un bisturi sterile – afferma l’esperto -. I test ematici svolti nel 2007 diedero uno un risultato dubbio, l’altro negativo, ma oggi le cose sono cambiate: ci sono piu’ strumenti sensibili al dna perche’ e’ cambiata la chimica dei reagenti. L’obbiettivo e’ capire se la traccia e’ da attribuire solo a Sempio o se sia mista Sempio-Chiara Poggi”.