Garavaglia (Fdi): 250 milioni di risorse aggiuntive per la sanità in Lombardia

Sostegno a diversi ambiti delle prestazioni sanitarie al cittadino

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Altri 250 milioni per la sanità Lombarda. “Abbiamo voluto aumentare ed integrare la quota ad oggi destinata alla Regione da parte del Fondo sanitario nazionale, che risulta già maggiore rispetto al 2023”, annuncia il capogruppo di Fratelli d’Italia al Pirellone, Christian Garavaglia, primo firmatario di un maxiemendamento unitamente ai capigruppo di maggioranza, in vista del Consiglio regionale di oggi dedicato alla manovra di assestamento di bilancio.

“Per l’anno 2024 – spiega Garavaglia – le risorse stanziate nel bilancio di previsione a titolo di finanziamento di parte corrente del Servizio sociosanitario regionale (quota Fondo sanitario regionale indistinto) sono in linea con quanto previsto dalla legge di Bilancio e dall’intesa sancita in Conferenza Stato-Regioni per il 2023. Sulla base delle legge di Bilancio dello Stato 2024, che ha previsto un incremento del Fondo sanitario nazionale rispetto al 2023, nel progetto di legge è stato previsto l’incremento del Fsr indistinto 2024 di soli 250 milioni. Nell’attesa dell’intesa 2024, quindi, con il presente emendamento viene incrementato di ulteriori 250 milioni lo stanziamento del Fsr indistinto 2024. Un ulteriore testimonianza di come la sanità sia centrale nella nostra azione politica, investendo concretamente su nuove attività ed apparecchiature, compresa la telemedicina, sviluppo della ricerca, valorizzazione delle professioni sanitarie, dei centri di eccellenza ospedalieri, assistenza sociosanitaria domiciliare e territoriale, anche attraverso la contrattualizzazione”.

“Le iniziative messe in campo sia in ambito di Commissione III, che presiedo, come in aula consiliare – aggiunge Patrizia Baffi (Fdi) – sono tutte volte a costruire una sanità lombarda che porti dalla cultura della cura al curarsi, ovvero un modello regionale sempre più efficiente, che va oltre il trattamento stesso per divenire innanzitutto prevenzione, prossimità al malato, nuovi servizi ad anziani e ai più fragili, supporto ai loro parenti, presidio nelle zone più interne e montane, sviluppo dell’emergenza-urgenza, della rete per affrontare le malattie rare come la terapia del dolore”.

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