“Fuori Bookcity Magenta”. ‘Gli uomini soli’ di Raffaella Nova Santagostino

Magenta, in rigoroso ordine alfabetico, Città della Battaglia, del Colore, della Musica, della Santa, e, fosse mai, anche dei Libri e della Lettura.

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Realtà associative, librerie, biblioteca e scrittori locali da tempo impegnati allo scopo non mancano, benché le loro proposte non sempre risultino note alla maggior parte dei cittadini, anzi lo siano solo a quanti non disdegnano di informarsi ricorrendo alla stampa locale, alle locandine e alle pagine facebook che le pubblicizzano.

Se consideriamo inoltre che l’intera Penisola non eccelle per numero di lettori, l’acquisizione dell’ulteriore appellativo appare utopico, tuttavia, mai disperare.
Si è svolta venerdì, in Biblioteca, la presentazione de ‘All’ombra del ‘900. Storie di uomini soli’ di Raffaella Nova Santagostino, Edizioni La Memoria del Mondo, primo degli appuntamenti dell’iniziativa culturale Fuori Bookcity Magenta.

Dopo l’esordio nella narrativa, l’anno passato, con ‘Le donne dimenticate’, l’autrice, magentina di adozione, ci racconta ora di commoventi, dolorose esistenze, trascorse e consumatesi all’ombra di eventi che hanno segnato la Storia del ‘900.

Protagonisti uomini comuni, non eroi ai quali vengono dedicati monumenti o dai nomi incisi nel bronzo a futura memoria, ma persone qualsiasi. ‘Persone’, appunto.

Si è soffermata sul termine, Raffaella Santagostino, leggendo le parole della bielorussa Svetlana Aleksievic, Premio Nobel per la Letteratura, messe in esergo: “Io cerco di ridurre la grande storia alle dimensioni della persona … dove sono lacrime e sentimenti” e richiamando gli assunti del pensiero del filosofo francese Emmanuel Mounier, esponente del Personalismo.

“Volevo fare un omaggio a mio marito – ha spiegato la scrittrice – scrivendo racconti di guerra, ma non ci sono riuscita, perché la guerra vista dagli uomini mi fa paura, ho pensato invece di affrontare quello che succede dopo una guerra”. Quello che succede a un reduce della Guerra di Libia e del primo conflitto mondiale, a un grande invalido, a un giovane che nel secondo difficile dopoguerra emigra in Belgio dove diviene minatore, a un bimbo profugo istriano, a un ragazzo cui una bomba inesplosa maciulla una mano e ad altri ancora, costretti a rinunce, vinti dal pregiudizio sociale, destinati alla solitudine.

Uomini soli. Ma non certo i soli. Quante le persone segnate senza rimedio nel corpo e nell’animo da un destino simile a quello di Pietro, Vladimiro, Tano, Mino, Tore o degli altri protagonisti del libro? A loro l’omaggio sofferto, appassionato, coinvolgente dell’autrice e del pubblico che l’ha ascoltata attento e commosso nel corso dell’incontro, presentato da Tino Malini, condotto da Maria Luisa Busti, intervallato da brevi pezzi musicali, eseguiti da tre giovani allievi del Liceo Musicale, e da due poesie, una a firma della stessa Santagostino letta da Valeria Valisi e una di Cesare Pavese letta da Davide Cattaneo.

E per finire un arrivederci, dato che non c’è due senza tre anche per la Nostra. Mentre, a proposito dei futuri appuntamenti di Fuori Bookcity Magenta, con spudorata partigianeria ricordiamo quello con Emanuele Torreggiani e il suo ‘Cado in alto’, che chiuderà il ciclo letterario il 15 dicembre a Casa Giacobbe alle ore 21.

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