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LEGNANO – “Come Fim Cisl non ci aggiungiamo di certo alle litanie di chi, prima ancora di pestare la testa, già abbonda con le fasciature e il lamento per il moribondo. Grazie all’accordo sindacale del 2015, la Franco Tosi pur in “potenza ridotta” ha comunque mantenuto i propri livelli occupazionali, ed ora arriva, seppur con troppo ritardo, il momento del rilancio industriale e il tempo di sfidare Presezzi sugli investimenti strategici. Si sarebbe potuto fare di più? Si, ma certamente non grazie al continuo tira e molla e ai ritardi burocratici della gestione commissariale che, anziché permettere a Presezzi dal primo minuto di investire in tecnologia, macchinari e innovazione, ha utilizzato milioni di euro per l’affitto di un’area oggettivamente sproporzionata per una qualunque azienda che oggi~decida con buon senso e strategia di mercato, di investire nei settori in cui Franco Tosi si trova e dovrà operare nei prossimi anni.
Per la Fim Cisl il negoziato dovrà puntare tutto sul merito e sulla qualità degli investimenti e del rilancio della Tosi che indiscutibilmente deve rimanere con il cuore della progettazione, della prototipazione, della ricerca, del montaggio e assistenza a Legnano. Banalizzare questi temi oggi significa speculare sullo sconforto della gente che, potrà garantire magari qualche comparsata in più sui media a qualche sindacalista, ma di certo non servirà a tutelare il lavoro e i lavoratori della Tosi. Nei prossimi giorni valuteremo con le altre sigle a quale livello ed istanza avviare il confronto con la proprietà”.
La dichiarazione del segretario generale della Fim Cisl di Milano, Christian Gambarelli rispetto agli ultimi sviluppi della crisi Franco Tosi di Legnano
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