Franco Mussida, l’ispiratore delle vite più bisognose. A cura di Monica Mazzei

"Cosa fa in ultima analisi un leader come Franco Mussida? È qualcuno che non deve imporsi, ma che sa ispirare con le sue parole il cambiamento nei cuori e risemina quello che diventerà il cammino di chi si era perso".

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“LOVE STREET – Gente che la Vita… Non si butta via” è il nuovo brano presentato dal Maestro FRANCO MUSSIDA, che ne è anche l’autore, all’interno del progetto “OLTRE L’ODIO”, in collaborazione con il CPM MUSIC INSTITUTE PER IL SOCIALE.

Si tratta di un poetico invito in musica a superare ogni barriera fatta di razzismo e discriminazione di ogni tipo, e si può quindi considerare a tutti gli effetti, un progetto a scopo fortemente umano, per favorire una convivenza fatta di pace e tolleranza in tutta Italia.
Hanno collaborato anche FONDAZIONE PROGETTO ARCA, FONDAZIONE SAN PATRIGNANO, COMUNITÀ KAYROS, ASSOCIAZIONE AMICI DELLA NAVE, CORO MILLECOLORI e VERO VOLLEY.

Si ricorda anche che il brano sarà disponibile in digitale da giovedì 4 dicembre (distribuzione La Gloria), e in RADIO, da venerdì 5 dicembre.

La clip è invece disponibile su YouTube dal 2 dicembre, e ha visto la regia del Maestro Franco Mussida, le riprese video di Greg Production, il montaggio di Nicolò Clerici, e l’importante contributo di Marco Rampoldi e Rara Produzioni.

Franco Mussida ha voluto presentare personalmente l’idea dalla quale è scaturito questo progetto, con l’appoggio di Riccardo Vitanza e Giulia Orsi.

Durante la conferenza stampa è stato proiettato il videoclip, il cui messaggio centrale è l’amore universale tra esseri umani che non conosce Stato, religione, colore della pelle.
Alla realizzazione musicale del brano hanno partecipato i musicisti Pietro Messina al basso, Giacomo Gulino al pianoforte e un gruppo percussivo coordinato da Roberto Gualdi, con Luca Zambelli alla batteria e i percussionisti Beatrice Secco, Francesco Tolu, Ilaria Costagli e Manolo Ducoli.
Va ricordato che i proventi musicali saranno completamente devoluti alle attività della CPM MUSIC INSTITUTE, nei settori del disagio sociale.

Durante la conferenza hanno preso la parola Mussida fondatore della già citata scuola, Alberto Sinigallia presidente Progetto Arca, Paolo Foschini direttore del Coro della Nave San Vittore, ed Eliana Onofrio presidente Associazione Amici della Nave; Pietro Bombardelli infine, è uno studente della CPM Institute, voce solista nel brano LOVE STREET.

MUSSIDA ha esordito precisando che il brano non ha lo scopo di essere venduto ma di essere cantato e accolto, durante questo periodo natalizio. Un brano che possa confortare in un mondo che pare aver perso le sue radici. Prima di tutto, il rapporto con la natura, che è indispensabile perché ne siamo parti integranti.

Fin dalla sua fondazione, il CPM ha sempre operato come un laboratorio artistico e sociale; e come luogo di scoperta, di incontro, con l’idea che la musica non debba essere destinata ad un solo palcoscenico, ma a più palcoscenici. Quelli delle arti performanti e formative sicuramente, certo, promuovendo la formazione degli strumentisti degli anni Ottanta, sino ad arrivare ad oggi, all’espressione musicale popolare contemporanea, che non ha alcun confine, talmente tanto è il bisogno di raccontarsi dei ragazzi. Abbiamo contribuito a tracciare strade oltre le mode. Siamo da sempre un laboratorio in cui coltivare il talento espressivo, ricordando che il ruolo del musicista è quello di essere uno speciale ‘meterologo dell’umore della gente’. La musica entra nella nostra ‘casa interiore’, ed in questo modo ci rende in modo straordinario consapevoli di essere detentori di un’anima. La musica in questo modo ci può rendere persone migliori, con un amente più aperta e più propensa al sociale, offrendo a tutti calore e speranza. La musica è la sostanza stessa dell’energia della vita, ovvero lo stesso Amore e quest’ultimo unisce tutti al di là delle confessioni religiose, dei partiti, degli Stati e del colore. Questo pensiero ci lega per prima cosa alla volontà di vivere. E vorrei che questo messaggio ci accompagnasse in questo Natale”.

Sinigallia ha dal conto suo, dichiarato: “La prima volta che l’ho sentita, ho pensato ad una canzone di pace. E di pace abbiamo bisogno non solo tra le nazioni, manche interiore. Ieri parlavo dell’anima e dei sogni, che sono parte della nostra creatività, e il CPM con i suoi laboratori, riesce davvero a dare vita a tanti di questi sogni, il mio Progetto Arca si occupa soprattutto di persone senza dimora, spesso profughi, dando vita a dei laboratori di ‘creazione emotiva’. Qui tante persone ritrovano se stesse, una integrità ed una radice. Trovano così la forza nuova per affrontare tante difficoltà terrene. Una creazione priva di materia, fatta solo d’amore, che ridisegna un cammino. In questo modo nutriamo anche l’anima, e non solo il corpo offrendo panini e un letto”.

Paolo Foschini, direttore della Nave di San Vittore, ha aggiunto: “Quando l’Istat fa il paniere dei prezzi di prima necessità, io non sono un antropologo, ma sono certa che già migliaia di anni fa, l’uomo in queste prima necessità che oggi sembrano non venire più considerate, sentisse già il bisogno della musica. Ed è quello che facciamo noi per fare del bene all’anima: riportare la musica come un bene di prima necessità al quale tutti hanno diritto ad avere accesso. Per questi motivi, noi ci ricordiamo delle persone più spesso abbandonate e più bisognose di questa arte: parliamo del carcere di San Vittore, dove Franco ha iniziato a venire negli anni Ottanta. Noi abbiamo un vero e proprio coro, e Franco è venuto a fare da noi la registrazione del suo video. Queste cose non si sono fatte da sole: Franco è venuto da noi personalmente a fare le riprese, con il nostro coro. I ragazzi sanno che un coro non è un insieme di solisti, ma di voci che collaborano e si amalgano in toni e forza. Il coro migliore è dove tutti si ascoltano. In generale, quello dell’ascolto è il valore più importante di tutti anche nella vita e la musica può insegnarcelo. La percezione dell’importanza dell’ascolto, è stata per paradosso compressa dallo strumento con il quale oggi un uomo solo può parlare a tutto il mondo che l’Umanità in milioni di anni, non aveva mai avuto prima.”

Eliana Onofrio, presidente Associazione Amici della Nave: “Abbiamo abbracciato con entusiasmo il lavoro svolto da Franco, un vero gigante. Le emozioni che noi riusciamo a coltivare con i detenuti dei reparti del carcere, con gli operatori ed i volontari, è di grande commozione e di lacrime liberatorie. Un pianto suscitato dalla bellezza che scopriamo e da un amore che sentiamo nascere e non possiamo trattenere. Di questi cori fanno parte non solo i detenuti ma anche i ragazzi che attualmente si trovano in Comunità e che stanno finendo di scontare la loro pena, ed in questa attività di recupero interiore, c’è anche il coro. Franco arriva di persona e sorprende tutti, e coordina il lavoro artistico da grande maestro quale è. In una sola serata è venuto fuori qualcosa di magico, che poi a vederlo montato qui, mette brividi d’emozione. Io mi auguro che questo video abbia una lunga vita e non si fermi al Natale. A nome di tutti gli associati ed i coristi, non posso far altro che ringraziare per tutto questo Franco ed il CPM”.

Mussida: “Oggi siamo in un Paese dove si cerca di restringere tutto, di risparmiare. Tutto ciò oggi nelle carceri si vive in modo pesante. Le carceri si chiudono al mondo e chi vi abita, a sua volta è sempre più chiuso, isolato. Il carcere è un luogo terrificante. Chi vi abita rischia di perdere del tutto la sua umanità. In questo modo il carcere di sicuro non permette una nuova capacità di socializzazione dell’individuo, il giorno in cui uscirà. Non per niente, il numero di chi si uccide in carcere è in costante aumento. Manca il coraggio di immaginare qualcosa di diverso. C’è modo e modo di isolare. Nel carcere muore tutto ciò che puoi portarvi. Bisogna continuare ad annaffiare e seminare. Il carcere distrugge ogni cosa. Non è quindi lo scontro ideologico con il governo la soluzione, ma si deve pensare a modalità diverse di contenere persone ospitate in questi luoghi tetri, persone che delinquono ed in qualche modo fanno del male alla società ma anche a sé stesse. A fronte di chi si comporta magari male ai domiciliari, lasciando una brutta luce su chi si comporterebbe invece bene, o che trovano il modo di vivere in modo nuovo la loro esistenza, pur in quella situazione, c’è il caso particolare di Davide, che nel nostro video canta con gli occhi sbarrati ed è davvero un omone. L’avevo conosciuto in carcere nel 2013 e doveva scontare la bellezza di 23 anni per truffe ripetute. Nel 2025, lo ritrovo fuori da lì, e adesso è un formatore di attori come nell’ultimo musical che ha ideato con me. Ci sono persone che vogliono vivere una vita a modo loro ‘normale’, spenderla in qualche modo, e per stare con la gente. La cosa più importante nella vita, non è solo lavorare ma anche trovare un modo di stare bene con sé stessi e con gli altri”.

È giunto quindi il momento di Bombardelli, il solista del brano e studente CPM: “La cosa che mi ha segnato di più, è che parti sempre dal lasciare qualcosa di tuo, collaborando in queste realtà, e pensando quindi di dare una mano. Invece la scoperta più grande avviene quando torni a casa e capisci che sono stati loro ad aiutare te! Si tratta di un valore nascosto ma gigantesco, che deve essere messo in luce. L’amore di cui parliamo oggi qui è l’arricchimento interiore che tutti ne traiamo. Io non posso non ringraziare il CPM che per me è diventato casa”.

In collegamento video, ha poi parlato Padre Eraldo Cacchione, del Coro Mille Colori: “Sono ormai sei anni che lavoro in questo coro meraviglioso di bambini, cui collaborano tante persone ed anche una educatrice. I più grandi ormai sono quindicenni”.

Con Mussida si conoscono dal 2017, quando il maestro fu inviato a tenere un seminario dal Padre gesuita, seminario al quale parteciparono grandi nomi della musica italiana, come ad esempio, I POOH: “Padre Eraldo ha fondato l’Associazione Cecilia, dedicata alla memoria della sorella, che si è tolta la vita ancora molto giovane. Fu una delle tante giovani che non sono riuscite a trovare una connessione con la propria esistenza, perché anche lei si sentiva priva di una radice. Quest’anno l’associazione ha creato l’occasione di un incontro a Milano, in memoria di Cecilia che era una capoeira. Si tratta di una danza mista alle arti marziali, che abbiamo introdotto anche nel nostro video, e che rappresenta la lotta, portata in Sud America dagli schiavi ai suoi esordi, e poi da lì, è stata presa nel mondo come ricordo e come danza-testimonianza del desiderio di ribellione che gli schiavi, a quei tempi, non potevano esprimere in modo esplicito. È una lotta quasi rito, che non si ferma sempre prima di colpire. Questa lotta io ho immaginato di trasferirla in un ‘habitat interiore’, come simbolo del non farsi mai del male. Così il motto ‘ma lo sai che l’odio è nostalgia d’amore’, nasce da una riflessione scaturita osservando questa danza”.

L’ultimo messaggio è pervenuto da Alessandra Marzari, ambasciatrice per San Patrignano e presidentessa di Vero Volley: “Conosco Franco dal suo lavoro a San Patrignano con la costituzione delle audioteche ed il bene che ne è scaturito. Il nostro incontro fu da subito straordinario, ed il loro video è straordinario sia per la qualità che per il messaggio che trasmette. È la prova che l’energia della nostra generazione è capace di generare ancora tantissimo e lo sarà sempre. Questo brano è un vero augurio natalizio”.

La conclusione di tutti gli interventi in conferenza, spetta a Don Claudio Burgio, Fondatore e Presidente della Comunità KAYROS, che si è così espresso: “Il lavoro di Franco acquisisce un valore spirituale, e noi in primis ne abbiamo vissuto e sperimentato l’immensa capacità di trasformazione sulle persone. Siamo certi che i nostri adolescenti ne trarranno beneficio e ringraziamo Franco per averci coinvolto nel suo video”.

Monica Mazzei
freelance culturale per
TicinoNotizie.it

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