Franca Stangherlin ha raggiunto il suo Daniele Oppi, ma l’utopia del Guado vive e vivrà ancora

Sabato, a Inveruno, i funerali della moglie del celebre artista, morta a 79 anni. Il figlio Francesco e tutta la 'famiglia' del Guado terrà viva la tensione di un luogo unico

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“Per chi volesse starmi vicino segnalo i prossimi appuntamenti. Orari per salutare la mamma Franca. Mi farebbe piacere vedervi per onorarla insieme come straordinaria donna e cruciale, amorevole, anima del Guado. ❤️

FRANCA STANGHERLIN OPPI mamma per molti, ha insegnato e profuso amore tenacemente con etica cristallina.

Ultimo saluto il 07/12/24 ore 9.00 al GIARDINO DEGLI ANGELI
di INVERUNO

💐 Funerale il 07/12/24 ore 10.00 nella antica CHIESA di Sant’AMBROGIO di INVERUNO, il Rosario sarà alle ore 9.30

Info: allo 02 9787020 (segreteria Giardino degli Angeli)

Qui di seguito il link per raggiungere il “Giardino degli Angeli”: https://bit.ly/giardinodegliangeli

🌞 La mamma Franca è nella camera ardente della sala dei Pioppi del Giardino degli Angeli a Inveruno e la si può andare a visitare anche domani venerdì 6 dicembre dalle 8.30 alle 18.00 e sabato 7 fino alle ore 9.00″.

Vive e vivrà sempre l’ininterrotta utopia del Guado, ‘Officine creative dal 1969’, nell’iconica cascina che riposa a fianco delle acque del Naviglio, testimone silente (eppure carica di ricordi, tensione vitale ed artistica, antiche mura che trasudano passioni giovanili) dell’epopea di un luogo magico, reso unico nel suo genere grazie all’impronta delle persone che l’hanno voluto, ‘quel’ Guado, creto e vissuto.


Franca Stangherlin e Daniele Oppi sono figure che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del Guado, il celebre laboratorio artistico e comunità culturale fondata negli anni ’60.
La loro presenza al Guado era sinonimo di un’energia creativa e di una visione che abbracciava l’arte come strumento di dialogo, spiritualità e impegno sociale.

Franca Stangherlin, con la sua sensibilità e il suo stile inconfondibile, era una forza silenziosa ma essenziale. La sua opera era intrisa di una ricerca profonda, capace di toccare le corde più intime dell’animo umano. Partecipava con entusiasmo alle attività collettive del Guado, contribuendo a creare un ambiente in cui la collaborazione tra gli artisti era al centro del processo creativo.

Daniele Oppi, invece, era un visionario, un artista poliedrico e un pensatore instancabile. Con il suo carisma e la sua determinazione, sapeva stimolare dibattiti e ispirare chiunque avesse il privilegio di lavorare al suo fianco. I suoi dipinti e le sue opere grafiche, caratterizzati da una narrazione intensa e simbolica, riflettevano un profondo senso di appartenenza al mondo e un impegno verso le questioni esistenziali e sociali.

Un ricordo vivido li vede insieme durante uno dei tanti incontri del Guado: Franca assorta in una discussione sul significato della luce nei dipinti, mentre Daniele, con il suo immancabile sigaro, tracciava linee rapide su un foglio, traducendo in arte le idee appena espresse. Era quel perfetto equilibrio tra riflessione e azione che faceva del Guado un luogo unico, un punto d’incontro tra creatività, spiritualità e vita comunitaria.

Franca e Daniele, con le loro differenze complementari, hanno incarnato l’essenza del Guado, un microcosmo dove l’arte era non solo una forma di espressione, ma anche un cammino verso la comprensione e il cambiamento. La loro eredità vive ancora oggi, in chi ha condiviso con loro quel sogno di un’arte che parli al cuore e alla mente di tutti.

A Francesco, e a quella straordinaria famiglia allargata creata negli anni grazie ad entente cordiale e corrispondenza d’amorosi sensi artistica e culturale, il compito di perpetuare questa incredibile storia. Non sarai solo. Saremo in tanti. E ci saremo anche noi. A buon rivederci, signora Franca, come avrebbe detto il grande Luciano Prada da Corbetta.

F.P.

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