EST TICINO – Che fine farà Forza Italia, partito per anni egemone nell’est Ticino, ben prima dell’egemonia leghista, in grado di esprimere una classe dirigente molto più forte ed autorevole rispetto ad altre zone?
Ci sono tre elementi da considerare: l’attivismo degli esponenti milanesi e regionali vicini a Giovanni Toti, in rotta di collisione coi capataz del partito; l’attivismo di Giulio Gallera, che scalpita e che radio palazzo dà in stretto contatto col governatore ligure; il destino di Luca Del Gobbo e dei popolari ex Nci, che potrebbero diventare parte integrante del partito, e che hanno dimostrato di saper raccogliere ancora molte preferenze.
La recente nomina di Massimiliano Salini a commissario in Lombardia è peraltro già indicativa. Esponente per lungo tempo vicino a Comunione e Liberazione, proveniente dalle file centriste, appare evidente la contiguità politica tra Salini e i leader Nci Luca Del Gobbo ed Alessandro Colucci, che con lui hanno condiviso esperienze anche in Regione Lombardia.
A Magenta, alle ultime Europee, Salini è stato sostenuto dal presidente del Consiglio comunale Fabrizio Ispano.
Nell’est Ticino- dove fino ad oggi si è andati avanti con la situazione paradossale di commissari mai ratificati dal voto degli iscritti rimasti (a Magenta, praticamente, una squadra di calcetto o poco più), ossia Felice Sgarella e Marco Ballarini, che al momento di essere nominato non era neppure iscritto al partito- l’unica speranza per FI è stringere un’alleanza organica con le truppe di Del Gobbo, che tra Magenta, Abbiategrasso, Inveruno e Bareggio contano parecchi uomini e donne di peso ed esperienza.
Mentre più problematica appare la posizione di Ballarini, anche in virtù del fatto che l’eurodeputato uscente Lara Comi, per cui il sindaco di Corbetta si è speso assai in campagna elettorale, ha scelto di rinunciare al seggio per potersi difendere dalle accuse a suo carico emerse di recente.
Non sarà facile comporre un mosaico le cui tessere sono molte e complesse. Di certo, la domanda a cui rispondere è una sola, anzi due: chi seguirà Giovanni Toti, nell’est Ticino? E cosa farà Giulio Gallera, che conta molti pretoriani dalle nostre parti? Sarà riscossa, per FI, o lento ed inesorabile tramonto?
Fab. Pro.