MILANO – C’e’ chi sta senza riserve con Giovanni Toti, che chiede un azzeramento totale di tutti gli incarichi dentro Forza Italia per ripartire. E poi c’e’ chi, al contrario, stigmatizza le parole del governatore della Liguria.
Si apre il dibattito interno a Forza Italia, e le parole non sono tenere: Toti prende spunto dall’addio al partito di Guido Castelli, citando altri precedenti, e afferma: “C’e’ ancora qualcuno che sostiene che non serva azzerare tutto al piu’ presto? Che non serva andare a un confronto ovunque, citta’, regioni e Paese per far scegliere ai nostri sostenitori e militanti la linea politica e la classe dirigente? Non possiamo consentire che l’entropia, o peggio, l’egoismo di qualcuno, distruggano tutto. Bisogna muoversi in fretta, azzerare tutto e ripartire con coloro che saranno scelti dal popolo di centrodestra di ogni luogo”. Dura la reazione della capogruppo Mariastella Gelmini: “Il partito merita rispetto, basta atti di prepotenza”.
“Faccio davvero fatica a leggere il dispaccio della Gelmini intriso di bullismo politico e dialettico mentre il partito necessita, invece, di confronto sulle idee e di approfondimento sul percorso che dobbiamo fare. Peccato! Desidero comunque rassicurare che il coordinatore Toti, con la sua partecipazione, non ha inteso distogliere dal lavoro gli amministratori intervenuti, i quali hanno voluto manifestare il loro appoggio alla stagione di rinnovamento dell’organizzazione di Forza Italia”, afferma Paolo Romani.
Chi si è schierato con Toti in Lombardia è l’assessore regionale Giulio Gallera, che sabato ha riunito alla villa Torretta di Sesto un folto gruppo di forzisti dai territori, commentando su Facebook l’evento.
“Giornata memorabile !!! oltre 700 persone oggi all’evento IL FUTURO PER FORZA – 35 interventi di amministratori locali per chiedere di non bloccare Il cambiamento – FORZA ITALIA può avere, oltre che un prestigioso passato, un radioso futuro e noi lotteremo fino alla fine per questo”.
Con Gallera ci sono Alessandro Fermi, Alan Rizzi, Mauro Piazza e Federico Romani (figlio dell’ex ministro Paolo Romani).