Fondazione Ticino Olona, erogati altri 345.000 euro

L'illustrazione del presidente Salvatore Forte

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Nella seduta del 23 giugno il Consiglio di Amministrazione della Fondazione, partendo dal lavoro svolto dalla Commissione Tecnica e dopo un confronto attento e articolato sui diversi aspetti della questione [regolamentari, contenutistici, attinenza al bando, credibilità dell’ente presentatore, equilibri territoriali, rispondenza ai dettami di una filantropia strategica, inclusiva e basata sulla fiducia] ha approvato i progetti presentati sui 3 bandi scaduti a fine maggio.

E’ stato un lavoro più delicato del solito visto il divario tra il richiesto e il disponibile. E necessariamente non è stato possibile accogliere tutte le richieste anche se i progetti erano ammissibili. E’ stata stilata, per ogni bando, una graduatoria e si è cercato di dare contributi al numero maggiore possibile di richieste, anche ricorrendo alla fine a qualche residuo degli anni scorsi e così il budget iniziale di 330.000 euro è stato portato a 345.000. E tutto ciò è stato possibile grazie alle risorse territoriali trasferite a noi da Fondazione Cariplo. A seconda poi del punteggio ottenuto il contributo assegnato è stato compreso tra il 100% del richiesto e il 60%. Naturalmente gli Enti assegnatari di contributi inferiori al richiesto dovranno rimodulare il progetto stesso e confermare la possibilità di procedere a tutte le attività o solo a una parte delle stesse senza ovviamente svilire gli obiettivi generali. Già moltissimi Enti hanno confermato l’accettazione del contributo e, ove necessario, la rimodulazione del progetto.

Qualche necessario dato generale per la doverosa trasparenza del lavoro svolto.
Dei 96 progetti presentati 74, quindi il 77% circa, hanno ottenuto un contributo. Dei 22 progetti esclusi, circa il 23%, alcuni erano non ammissibili perché non rispondenti ai parametri definiti dal Regolamento, altri erano nelle parti basse delle graduatorie e quindi, per esaurimento di risorse disponibili, altri ancora perché avevano ottenuto contributo su altro progetto presentato in cui erano in qualche modo coinvolti.
Il bando più difficile da decidere è stato il Bando 2 Bambini, Adolescenti e Giovani per il maggior divario tra richiesto e stanziato. Dei 36 progetti presentati ne sono stati selezionati 27 e alla fine il budget di 100.000 euro è stato incrementato di 13.000 euro. Il più facile il Bando 3 Fragilità con il minor divario tra richiesto e stanziato: 24 progetti, 20 selezionati e un budget di 100.000 euro aumentato di 2.000. Una via di mezzo è, infine il Bando 4 Arte e Cultura: 36 progetti, 27 selezionati, budget confermato di 130.000 euro.

Quando finanziamo l’Associazione di Famiglie La Quercia APS di Corbetta che, con il progetto “I want to break free”, intende intercettare un’esigenza, tuttora inevasa, delle persone con disabilità e delle loro famiglie: la possibilità di poter accedere liberamente e con agio alle proposte ricreative ed espressive rispondenti ai loro desideri, sosteniamo una filantropia di inclusione.

Quando finanziamo La Ruota soc. coop. sociale onlus che, con il progetto “Stage diving”, intende dare la possibilità a ragazzi fragili e con autismo ad alto funzionamento di allenarsi nelle incombenze quotidiane in vista di un progetto di vita futuro, sosteniamo ancora una filantropia di inclusione ma anche una filantropia di fiducia.

Potrei continuare con moltissimi altri esempi ma farei fatica a individuare una filantropia strategica, quella in grado di cambiare veramente il presente di un Ente del Terzo Settore. Ma una filantropia strategica ha bisogno di investimenti più ingenti di quelli di cui disponiamo e allora ritorna uno degli argomenti più attuali sui quali stiamo lavorando alacramente negli ultimi tempi: aumentare il nostro patrimonio per poter contare su una rendita che ci permetta di affrontare progetti di più ampio respiro per l’intera collettività.

Questo senza nulla togliere a quello che facciamo al momento che è cosa in cui crediamo molto perché permette a tante associazioni di fare del bene e di aiutare gli altri intercettando bisogni e fragilità che sfuggono ai canali istituzionali: insomma una filantropia dal basso che vive grazie ai tanti volontari che fanno un lavoro spesso oscuro ma fondamentale per il benessere di una Comunità.

Il Presidenete Salvatore Forte

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