Ex colonia portoghese, in Africa Occidentale. È indipendente dal 1973 ed immediatamente membro della CEDEAO. Da sempre bacino di schiavi, insieme a Capo Verde. Da cui si stacca nel 1879.
Il prossimo 29 dicembre si terrà il ballottaggio per le elezioni presidenziali. Il primo turno si è concluso il 24 novembre scorso. Gli sfidanti saranno Domingos Simoes Pereira ed Umaro Cissoko Embalo. Rispettivamente primo, con poco più del 40% dei voti, e secondo, con quasi il 28%.
Non ce l’ha fatta l’ex presidente Josè Mario Vaz, quarto, con appena il 12%, nonostante i sondaggi lo dessero favorito. Lo stesso aveva, però, alimentato una crisi politica in atto da 4 anni. Curiosità: Josè Mario Vaz è l’unico presidente, nella storia della Guinea Bissau, a non esser stato ucciso o deposto.
La Guinea Bissau è uno degli stati più poveri di tutta l’Africa. Non basta che sia ricca di bauxite, calcare, granito e petrolio. Le sue risorse naturali non sono per nulla sfruttate, non generando ricchezza. L’unico posto, desolatamente sfruttato, sono le Isole Bijagos, al largo di Bissau, la capitale. Questo patrimonio dell’UNESCO è diventato un grosso hub di import/export e smistamento di cocaina, proveniente dal Sud America.
Marco Crestani