Il Paese dei Re Guerrieri, assoggettato alle potenze europee però. La Costa d’Oro, banalmente perché ricca del materiale. Posseduta, nell’ordine, da: portoghesi, castigliani, francesi ed infine protettorato inglese. Ora la Repubblica del Ghana è nel Commonwealth .
Nel 1957 il Ghana è stato il primo paese africano a rendersi indipendente. Nel 1960 diventa una repubblica, socialista, a partito unico. Iniziano 50 anni di tribolazioni politiche. Nonostante ciò il
Ghana ha continuato a commerciare le suo più importanti risorse: oro, petrolio e cacao.
Attualmente il Ghana è il primo fornitore d’oro al mondo! Insieme al Sud Africa, il massimo estrattore! Il problema è la diffusa illegalità: i minatori non autorizzati dal governo riducono le entrate pubbliche e distruggono l’ambiente (deforestazione, avvelenamento delle falde acquifere,
agricoltura azzerata, le conseguenze). Il paesaggio è pieno di galamsey (gather + sell, raccogliere + vendere), si stima tra i 30 ed i 50 mila, commercianti d’oro. Molti di essi sono cinesi.
Il petrolio è la seconda risorsa più importante del paese. Nel 2018 il Ghana è cresciuto più della Cina, dopo aver sorpassato gli anni floridi (con la scoperta di grandi giacimenti tra gli anni 90 ed i
2000) e la crisi del prezzo del petrolio (dimezzamento del prezzo del barile). Il Governo sta cercando di diversificare la sua dipendenza energetica, come le monarchie del Golfo Persico.
Il cacao è il terzo asset su cui si basa l’economia del Ghana. Insieme alla Costo D’Avorio, produce 2 terzi del cacao mondiale. Le piantagioni sono presenti essenzialmente nell’entroterra del paese. Per cercare di aumentare i guadagni derivanti dal cacao, il Ghana ha, recentemente, aumentato di 400U$D il prezzo della tonnellata.
Un nuovo business si sta sviluppando in Ghana, da qualche anno: lo smaltimento di rifiuti tossici, provenienti dalla UE. Principalmente dalla Danimarca, Germania, Irlanda, Italia, UK, e Spagna.
Nelle discariche del Ghana arrivano cellulari, frigoriferi, pc e tv, non funzionanti. L’organizzazione illegale è gestita ed organizzata da expatriati ghanesi. I materiali arrivano vicino ad Accra, la capitale. Venendo bruciati, se ne ricava ferro, ottone e rame. L’odore di plastica è intossicante,
l’aria inquinata.